L'insegnamento più grande della 'Prof' Cristina Gallo: non arrendersi!
La morte della professoressa di Mazara del Vallo a causa, forse, del ritardo del referto di un'isterectomia. La denuncia e la giustizia, ma soprattutto la lezione di cittadinanza e partecipazione
Martedi, 14/10/2025 - Il femminile di giornata settantacinque / L'insegnamento più grande della 'Prof' Cristina Gallo: non arrendersi !
La professoressa Maria Cristina Gallo, docente d’italiano all’Istituto tecnico di Mazara del Vallo, dopo un’isterectomia eseguita per prudenza rimane, incredibilmente, in attesa del referto dell’esame istologico dell’Asp (Azienda sanitaria provinciale) di Trapani per 8 mesi, dal dicembre 2023 all’agosto 2024. Si è trattato di un periodo in cui continui i solleciti, le chiamate, la richiesta di chiarimenti e risposte, sono rimaste inevase, fino alla sua denuncia, da cui è scaturita un’inchiesta della procura di Trapani che vede a tutt’oggi: 19 indagati tra medici, tecnici di laboratorio e infermieri. Una denuncia che scopre lo scandalo ed evidenzia più di 3000 referti rimasti inevasi per mesi nei laboratori e consegnati con imperdonabile ritardo solo dopo la messa in mora dovuta all’atto giudiziario. Vicende vergognose, gravissime inaccettabili di malasanità siciliana nello specifico, ma che è difficile sostenere che siano purtroppo le sole in Italia.
Ma la denuncia e poi l’apertura dell’indagine non fermano il cammino del tumore, che per Cristina si è trasformato in metastasi che con l’inizio d’ottobre hanno causato la sua morte. Un esito tragico che un referto immediato avrebbe potuto, forse, evitare o comunque allontanarla nel tempo: questa ipotesi, non a caso, è al centro del contenzioso giuridico in corso.
Ma, ci piace ricordare e sottolineare che la nostra ”Prof” mentre combatte la malattia e l’ignavia dell’istituzione sanitaria, avendo attivato con la denuncia la giustizia, non si arrende e fa delle sue giornate un tempo prezioso contro l’indifferenza e non molla, pur fra non poche difficoltà fisiche, nell’interesse di tutte e di tutti, e offre un’affermazione preziosa di umanità.
Già nota nella in città, prima che la sua lotta per la giustizia la portasse sui giornali, per la sua attività a fianco di molte imprese a sostegno dei più deboli, come quella presso U.N.I.T.A.L.S.I. (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati A Lourdes e Santuari Internazionali), man mano che la sua battaglia per la giustizia è andata avanti è stato possibile apprezzare una donna e un'insegnante che, come è risuonato anche durante il suo funerale, lascia un’eredità di coraggio e di irrinunciabile impegno per i diritti e la giustizia.
Peraltro punti forti e determinanti nel suo lavoro di insegnante che riteneva davvero una “missione” primaria e che è importante e utile valorizzare al massimo, sperando sia ispirazione per continuare e imitare il suo coraggioso percorso da cui si può imparare non poco.
Non è casuale che Salvatore Quinci, sindaco di Mazzara, per lei abbia voluto una giornata di lutto riconoscendo l’importanza e il valore di quell'impegno che oggi grazie a lei e insieme a lei, non a caso, vede in itinere un procedimento giudiziario che ha al centro ben altre 5 persone con l’accusa di essere decedute anche per l’incuria dell’Asp di Trapani.
Ripercorrendo quanto i giornali ci hanno raccontato della Professoressa Cristina, bello è capire come le sue scelte di vita siano segnate da una coerenza che ha reso ovvio, per lei, non fermarsi davanti all’ingiustizia e all'inefficienza dello Stato, combattendo l’indifferenza e la rassegnazione come ipotesi di scelta. Oltre e a fianco alle testimonianze, davvero significative dei suoi alunni/e, che sottolineano come per lei insegnare significasse fare della sua aula uno spazio per educare alla libertà, alla bellezza, al bene; è davvero da sottolineare il suo ruolo decisivo nell’avere a Mazzara lavorato con determinazione per costituire la Biblioteca per i più piccoli, dal nome fantastico: ”L’isola che non c’è”.
Cristina Gallo, la “Prof” pronta a combattere per le cause giuste, come testimoniano anche le parole spese per lei da amici, colleghe/i, dai suoi due figli e dallo stesso Vescovo della Diocesi di Mazzara Mons Angelo Giurdanella, che nel corso del suo funerale, in una chiesa pienissima, ha sottolineato il suo impegno sociale e culturale, considerato e ricordato anche come una delle caratteristiche del suo insegnamento.
Parlare di Cristina Gallo è qualcosa di più che volerla ricordare, ma la speranza di indicare un modo di interpretare l’essere cittadine/i partecipando sempre e che in ogni caso, ognuna e ognuno di noi possa considerare il suo comportamento come ciò che va fatto. Non considerandolo quindi spontaneo, meccanico e naturale ma frutto di una scelta coraggiosa, che significa ritenere un dovere, per quanto faticoso, quello di esporsi e metterci del proprio. Sarebbe importante che La Prof non fosse l’eroina isolata di Mazzara, ma un esempio da imitare e da non dimenticare, andando oltre la cronaca
Un tema la partecipazione, la presa di responsabilità come cittadine e cittadini, che dovrebbe risultare di enorme interesse e riflessione in un periodo in cui le recenti numerose elezioni regionali ci raccontano il preoccupante e incredibile calo della persone che votano, ovvero di chi pensa o che il suo voto non conti nulla o che non gli interessi contare nella democrazia di questo nostro Paese.
C’è invece un'enorme necessità che le persone come la Professoressa Cristina credano nell’importanza della loro partecipazione attiva all’andamento del paese Italia, oltre il loro interesse personale, come abbiamo imparato che lei stessa abbia ripetuto spesso nel corso della sua malattia. Sarebbe davvero importante poterla considerare, sì come una straordinaria persona, ancor di più insegnante, capace di interpretare l’essere cittadine/i sentendosi responsabile in prima fila, ma considerandola sottobraccio a tante/i altre/i, fino alla maggioranza della popolazione, andando così dalla straordinarietà alla ordinarietà di un modo d’essere cittadine e cittadini.
Paola Ortensi
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