Spettacolo musicale sulla vita dei due grandi cantautori, Lucio Dalla e Lucio Battisti, con la regia e partecipazione di Sebastiano Somma
Sabato, 26/05/2018 - Un incontro che parte dall’amore per la musica, per poi armonizzarsi con le parole. L’arte è la Dea che guida gli animi degli studenti del Conservatorio di Salerno insieme ai loro Maestri di piano e di sassofono, tutti straordinari musicisti e cantanti. Gli arrangiamenti musicali sui due cantautori italiani s’incontrano con l’idea del M.o Liberato Santarpino, che da tempo pensava proprio a uno spettacolo su Dalla e Battisti. Eccellenza della musica italiana, violoncellista solista perfezionatosi tra l’altro con Abbado, direttore artistico, concertista, compositore e Presidente del Festival Internazionale di Pompei, pensa a Sebastiano Somma per curarne la regia, la voce narrante. Uno spettacolo-incontro, tuffo nel passato dei due grandi Lucio, Dalla e Battisti, nati entrambi nel 1943, rispettivamente il 4 e il 5 marzo. Due anime così differenti ma profonde e libere.
“Era de maggio”, scritta da Salvatore di Giacomo –musicata da Mario P. Costa-, interpretata dalla bellissima voce di Sebastiano Somma è un atto dovuto a uno dei poeti e letterati più rappresentativi del nostro Paese, come lo stesso Dalla ha affermato. Pure lui, come i due Lucio, un’anima libera, poiché sceglie, dopo la Laurea in Medicina, imposta dal padre, la Letteratura e la Critica Letteraria. Questa canzone -insieme alle altre poesie messe in musica in un napoletano verace-, rappresenta non solo un tesoro della musica partenopea ma la cultura della società ottocentesca italiana, anche nel suo contenuto, che contro ogni dolore, come la separazione forzata di due innamorati a causa della guerra, fino al difficile tentativo di riaccendere nell’amata il sentimento iniziale, narra l’amore come unica speranza. L’interpretazione di Sebastiano Somma, dopo una serata nel ruolo di voce narrante, con un timbro caldo, un’intonazione perfetta e melodica, è proprio un simbolo della magia verace partenopea e una prerogativa dei grandi artisti.
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