Maria Lourdes Afiuni: il giudice che non piacque a Hugo Chavez
Colpevole di aver emesso una sentenza sgradita al governo venezuelano Maria Afiuni si trova in carcere dal dicembre scorso. Dichiarazioni di solidarietà da parte di Amnesty International e dell’Alto commissario delle nazioni Unite
Che da un po’ di tempo il potere esecutivo sia impegnato in una serie di manovre atte a limitare il potere della magistratura è visibile anche da noi in Italia, ma ciò che è accaduto in Venezuela ha davvero dell’incredibile. Da circa un anno Maria Lourdes Afiuni, “giudice di controllo” di Caracas, si trova rinchiusa nel carcere femminile dello Stato di Miranda per aver emesso una sentenza poco gradita al Presidente della repubblica venezuelana, Hugo Chavez. L’arresto risale esattamente al 10 dicembre 2009, giorno in cui il giudice, agendo ai sensi delle leggi venezuelane, che limitano a due anni il periodo di custodia cautelare, e sulla base di un parere del gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria, concesse la libertà provvisoria al banchiere Eligio Cedeno, da oltre due anni e mezzo in custodia cautelare con l’accusa di frode. Il giudice, pur avendo considerato il banchiere vittima di una situazione di evidente ritardo processuale, proibì al sig. Celano di lasciare il territorio nazionale, dispose che gli venisse ritirato il passaporto e lo obbligava a presentarsi ogni 15 giorni al Tribunale. Aperto oppositore di Hugo Chavez, il banchiere dopo essere stato scarcerato fuggì a Miami dove chiese asilo politico. Pochi minuti dopo aver emesso la sentenza a favore del banchiere–oppositore, il giudice, ancora in tribunale, venne arrestato, insieme agli ufficiali giudiziari Rafael Rondòn e Carlos Lotuffo, e senza imputazione. Fu condotta presso l’Istituto nazionale di Orientamento Femminile, e qui costretta a restare a stretto contatto con detenute ritenute socialmente pericolose, alcune delle quali giudicate colpevoli dallo stesso giudice Afiuni. Durante i primi mesi di detenzione Maria Afiuni, è stata oggetto di vari attentati da parte delle sue compagne di prigione, incluso un tentativo di darle fuoco e bruciarla viva.
Il giorno dopo il suo arresto, il presidente Chavez in un discorso trasmesso dalla televisione non esitò a definire il giudice un bandito, e invitò il procuratore generale ad infliggerle la pena massima prevista, ossia trenta anni di reclusione. Sebbene sia stato provato che non ci siano prove di corruzione a suo carico e la lunga serie di dichiarazioni di condanna giunte alle autorità venezuelane da ogni parte del mondo e nonostante l’interesse di alcune ONG come Amnesty International o Human Rights Watch e L’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, nonché la Risoluzione del Parlamento europeo sul Venezuela del 7.7.2010, il giudice Maria Lourdes Afiuni con l’accusa di abuso di autorità, corruzione, cospirazione e evasione organizzata, si trova ancora in carcere.
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