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Memoria storica

Memoria storica

Il significato delle donne nei percorsi storici

Sabato, 17/04/2010 - Cosa significa il percorso della memoria oggi?

Altro, secondo me, rispetto al passato. Non solo perché quelle storie le viviamo simili e a volte uguali in altre parti del mondo, nemmeno perché qui da noi... proprio qui, dove hanno fatto tanto danno siedono al parlamento repubblicano e nelle pubbliche amministrazioni... figuri beceri che tutti noi ricordiamo con la spranga in mano... si sono riabilitati? Oh che bello, me lo auguro. Ma da qui a dargli la possibilità di governare, non vi pare un po' troppo? E la “apologia del disciolto partito fascista dov'è finita? Hanno fatto atto di penitenza? Si sono dichiarati non fascisti? E i loro partiti non sono vecchi?

Comunque, io credo, che il percorso della memoria oggi abbia un senso se significhi frenare l'attacco autoritario che si perpetra ai danni della scuola e ai suoi programmi.

Significa rendersi conto che i nostri studenti escono dalla scuola (sempre meno pubblica e sempre più – ahimè – privata) senza essere mai arrivati a studiare i motivi dell'avvento del fascismo, dei suoi danni... senza sapere cosa ha significato la costituzione, perché è nata, chi l'ha scritta e perché, e, soprattutto, cosa dice.

Ho terminato i miei studi pochi anni fa in un liceo... l'hanno finita ora le mie figlie,sempre in un liceo... senza sapere - per esempio - che le donne in Italia hanno il voto solo dalle elezioni del 1948 e dalla costituente del 1946, fino ad allora non contavano nella vita pubblica e non erano rappresentate, anzi – se può consolarci – le donne non hanno mai votato né Benito Mussolini, né il Partito Fascista perché non votavano.

Questo non rientra nei programmi scolastici... i giovani non ne discutono... e questo accade oggi... in licei classici e scientifici che dovrebbero, almeno per la storia e le altre materie letterarie, essere all'avanguardia. Come sarà nelle altre fasce d'insegnamento, quelle più tecniche per esempio?

La Gelmini ha ancora di più ridimensionato i programmi di storia e, credo, di filosofia... si studiava troppo Marx?

La storia di 60/70 anni fa è vecchia? E quella precedente cosa è? Perchè ancora festeggiamo Garibaldi?

Avevo chiesto che per una ricorrenza del mio quartiere, il Quadraro (Rastrellamento del 17 aprile 1944) venisse istituito nelle scuole della zona una sorta di premio annuale in disegni, temi, componimenti, che.. a seconda del grado di istruzione, ogni anno parlassero di questo... era un modo perché nei giovani rimanga sempre viva la memoria storica di ciò che è avvenuto nel luogo dove vivono... insomma una sorta di ricerca delle proprie radici...

La cosa andata a vuoto perché è congeniale a chi ci governa che questi eventi siano sempre di più ricordo e riconoscimento per i vecchi (cosa tra l'altro anche giusta) ma sempre meno insegnamento per i più giovani... insomma perché creare una coscienza storica diffusa quando può essere appannaggio per pochi?

Non comprendo e non ho voglia di adeguarmi? Che facciamo?

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