E come se ci trovassimo di fronte all'intellettuale che interroga e l'artista di fronte, per giunta donna
Mercoledi, 20/02/2019 - Abbiamo assistito su Rai Uno il 12 febbraio 2019 alla proiezione del film “Io sono Mia”, uno spaccato di vita di Mia Martini. Dai primi fotogrammi viene fuori una Mia nuova, che non conoscevamo, una artista che cerca di scrollarsi di dosso il peso di una adolescenza travagliata, con un padre ingombrante e manesco. Lei stessa lo dichiara in una intervista con Enzo Tortora del 1974. L'artista viene chiamata (si può rivedere su Youtube) signorina Mia, non credo che se si fosse presentato Claudio Villa o Claudio Baglioni avrebbero detto “signorino Claudio”. E come se ci trovassimo di fronte all'intellettuale che interroga e l'artista di fronte, per giunta donna, anzi donnina. Mia Martini risponde con molta tranquillità ma a quanto pare l'intervista di Tortora e altri 2 giornalisti vuole catalogare la cantante al modello di interprete ribelle e dissacrante. Molte le domande a raffica sul privato, cercando di mettere a disagio. “Si sente a disagio, se le chiediamo cose private, signorina Mia?” . “No” dice lei, “è la mia vita. Non distinguo tra vita pubblica e privata".
perché suo padre ha rifiutato sua madre?”. Con calma lei risponde. “Non è stato mio padre a rifiutare, è stata mia madre a rifiutare lui. E io ho solamente scelto mia madre, perché mio padre era violento, picchiava mia madre”. Ma per il giornalista la cosa più grave è aver detto “vai via” al proprio padre, perché a quanto pare rimane sempre il padre, da non giudicare. Non va bene smitizzare il ruolo dell'uomo. E invece Mia lo fa col suo brano “Padre davvero", che è il primo singolo pubblicato da Domenica Rita Adriana Berté, il suo vero nome. Il long plaing è accompagnato da polemiche e censure, ma nello stesso tempo porterà a poco a poco a fissare Mia su questi temi, a volte manovrati dalle stesse case discografiche, più per fare ascolto che per fare politica. Questo spegnerà a poco a poco la cantante, ricchissima di valori legati al concetto prezioso di libertà. La renderà triste e consapevole del tradimento del mondo della musica. Essere stritolati per business. Poteva veramente fare tanto e tanto di più Mia Martini considerando la bellezza dell'LP “Oltre la collina” e il suo esordio legato al jazz, appena quindicenne. Nel 1971, quando "Padre davvero" viene pubblicata nell'album "Oltre la collina", di Mimì si nota il suo indiscusso talento vocale ed interpretativo. E' per tale motivo che, Piero Pintucci, autore del testo di questo brano, con musica di Antonello De Sanctis, decide di affidare la canzone a lei. L'interpretazione che ne esce è un qualcosa di straordinario, che rompe gli schemi sia di pensiero che musicali.
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