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MILANO / BICE LAZZARI. I linguaggi del suo tempo

La mostra a cura di Renato Miracco allestita presso Palazzo Citterio è prorogata fino all'11 gennaio 2026

BICE LAZZARI. I linguaggi del suo tempo
110 opere raccontano oltre quarant’anni di storia di un’artista che ha attraversato tutto il Novecento, lasciando un segno profondo e inconfondibile. 

A cura di Renato Miracco
Testi di Dorothy Kosinsky e Christine Macel

È stata prorogata fino all’11 gennaio 2026, la grande retrospettiva dedicata a Bice Lazzari (Venezia, 1900 – Roma, 1981), allestita a Palazzo Citterio a Milano. 

L’esposizione, curata da Renato Miracco in stretta collaborazione con l’Archivio Bice Lazzari di Roma e la GNAMC - Galleria Nazionale D’Arte Moderna e Contemporanea di Roma - main sponsor Gucci, con il contributo di PwC, sponsor tecnico MAG, allestimento Francesco Librizzi Studio - presenta oltre 110 opere, di un’artista che ha attraversato tutto il Novecento, lasciando un segno profondo e inconfondibile, grazie al suo linguaggio unico, solitario, autentico, provenienti da musei, istituzioni e collezioni italiane e straniere, tra cui la Galleria Nazionale D’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, Ca’ Pesaro - Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia, Yale University, The Phillips Collection di Washington D.C., la Salomon R. Guggenheim Museum di New York, il National Museum Women in the Arts a Washington D.C.).  

La rassegna ripercorre l’intera carriera di Bice Lazzari, da quelle di Arte applicata degli anni Trenta e Quaranta, a quelle che appartengono all’ultimo periodo caratterizzato da un rigoroso minimalismo, passando lungo tutte le fasi della sua evoluzione creativa: dall’arte murale alla decorazione per la motonave Raffaello, dai disegni di stoffe commissionatele da Gio Ponti alle acquisizioni della Galleria Nazionale di Roma con Palma Bucarelli.  

Catalogo Allemandi. 

Note biografiche
Bice Lazzari (Venezia, 1900 – Roma, 1981) è stata una delle protagoniste del Novecento, donna indipendente e moderna rispetto ai tempi in cui è vissuta, ha dedicato tutta la sua vita all’arte riuscendo ad affermarsi in un campo ritenuto all’epoca poco adatto ad una donna. Comincia a seguire i corsi di decorazione all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1916, nonostante preferisse quelli di pittura che le furono preclusi a causa delle lezioni di nudo ritenute non adatte ad una signorina di buona famiglia. Precorritrice di una pittura astratta concettuale e molto contemporanea ha lavorato fin dalla giovinezza nel campo dell’arte applicata, ritenuto più idoneo ad un’artista donna, lavorando con gli architetti più in voga degli anni Trenta e Quaranta.
Nel corso della sua vita, Bice Lazzari ha creato un importante corpus di lavori (più di tremila opere) su tela e su carta, dal figurativo degli anni giovanili, alle sperimentazioni informali degli anni 1950 – 1960, fino alla perfetta astrazione geometrica che pratica dalla metà degli anni ’60 fino agli inizi degli anni ’80.

BICE LAZZARI. I linguaggi del suo tempo

Milano, Palazzo Citterio (via Brera 12)

Prorogata fino all’11 gennaio 2026

A cura di Renato Miracco 

Orari: da giovedì a domenica, 14.00-19.00 

Ingresso: solo Palazzo Citterio, intero, €12,00; ridotto, €8,00 

Informazioni:

palazzocitterio.org 

Social:

IG: @palazzocitterio.brera

FB: Palazzo Citterio

 

 


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