Nelle sale ‘Toni, mio padre’ un film di Anna Negri
Già presentato alle Giornate degli Autori al Festival di Venezia, il docu-film racconta, tra pubblico e privato, la storia e l’eredità di Toni Negri attraverso gli occhi della figlia, oggi affermata regista. Nelle sale dal 10 novembre
Mercoledi, 08/10/2025 - Dopo l’uscita nel 2009 del suo libro autobiografico ‘Con un piede impigliato nella storia’ (edito da Feltrinelli), in cui racconta le vicende della sua famiglia dal 1968 al 1983 - legate alle vicissitudini politiche e giudiziarie del padre, il filosofo marxista Toni Negri - la regista Anna Negri, classe 1964, formatasi in Europa alla professione registica, ha lavorato con successo al cinema e in televisione: quest’anno ha scritto e diretto il documentario ‘Toni mio padre’.
Presentata in anteprima mondiale alle Giornate degli autori, sezione autonoma e parallela della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, all’interno delle Notti Veneziane in accordo con Isola di Edipo, l’opera, distribuita da Wanted, arriverà nelle sale italiane il 10, 11 e 12 novembre con una serie di eventi speciali.
Quando Anna aveva 14 anni, Toni Negri - fondatore e militante delle organizzazioni politiche extraparlamentari Potere Operaio e Autonomia Operaia - fu arrestato con l’accusa di essere il capo occulto del terrorismo italiano, un’accusa dalla quale verrà poi prosciolto. Dopo quattro anni di carcere e quindici di esilio, Negri è divenuto un pensatore di fama mondiale, soprattutto dopo la pubblicazione del saggio Impero (2000).
Ma dietro la dimensione pubblica si nasconde una frattura intima e familiare che il film ‘Toni, mio padre’ porta alla luce con delicatezza e radicalità, un dialogo tra una figlia e suo padre, tra memoria privata e Storia collettiva, mediante il quale Anna Negri sceglie di raccontare l’eredità complessa di suo padre, figura centrale della contestazione degli anni ’70.
Girato tra Venezia, la Sardegna e Parigi, il documentario intreccia materiali eterogenei – archivi di famiglia interviste, fotografie, Super8 e repertori televisivi – per dar vita a un racconto stratificato, in cui biografia e autobiografia, memoria privata e Storia ufficiale, ideologia e affetti si sovrappongono in un unico corpo emotivo e dialettico.
Anna Negri accompagna così il padre negli ultimi mesi della sua vita: un percorso di riconciliazione e di scoperta reciproca, in cui si sciolgono nodi irrisolti e si affrontano temi universali come il rapporto tra ideali politici e vita quotidiana, tra generazioni, tra etica e violenza, tra sconfitta e possibilità di riscatto.
Anna e Toni si ritrovano a Venezia, dove Anna è nata, dove la sua famiglia viveva quando era piccola e dove è sepolta sua madre. Sono entrambi di fronte alla macchina da presa, filmati da un amico. Toni sa che vede questa città per l’ultima volta, morirà sei mesi dopo, e Anna, che non ha mai vissuto con lui da quando è stato arrestato, lo accompagna con emozione, cercando di recuperare il tempo perduto.
È in questa nuova dimensione di viaggio e di reciproca scoperta, ridotti a pochi gesti e a parole essenziali, che vediamo sciogliersi gli ultimi nodi, i dubbi, i significati di due vite tanto complesse.
“Ho voluto raccontare una vita attraversata dalla Storia, cercando i tratti essenziali di una mentalità rivoluzionaria – racconta Anna Negri - Ma al centro resta la relazione tra padre e figlia: un dispositivo narrativo che permette di far emergere conflitti universali e al tempo stesso intimi.”
Dopo l’esordio con In principio erano le mutande (Forum, Berlino 1999) e il successo internazionale di Riprendimi (Sundance 2008), fino alle serie Netflix Baby e Luna Park, Anna Negri torna al documentario con un’opera che è allo stesso tempo film politico, indagine storica e riflessione personale.
Prodotto da MIR Cinematografica, Videa Group e Mediaart, in collaborazione con Home Movies, AAMOD e Lab 80 Film, TONI, MIO PADRE ha ricevuto il Premio Valentina Pedicini – Premio Solinas 2021, il Premio FIPADOC al Bio2B Biografilm Festival 2023 e il Premio Ateliers/MFN 2024.
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