L'abrogazione del servizio militare obbligatorio ha di fatto cancellato dalla coscienza comune il valore dell'obiezione rispetto alla violenza....
Martedi, 01/09/2009 - L'abrogazione del servizio militare obbligatorio ha di fatto cancellato dalla coscienza comune il valore dell'obiezione rispetto alla violenza, per molte ragioni ancora ineliminabile, delle istituzioni militari. Ricordo che solo la "leva" era un obbligo iscritto nella Costituzione e, quindi, un vincolo ineliminabile per chi avesse voluto uscire dal pensiero astratto di un ideale di pace e testimoniare la propria dissociazione dalle guerre. Oggi credo che i nonviolenti debbano considerare se non sia giunto il tempo di rinnovare la propria dissociazione da ogni tipo di violenza che sia imposta per obbedienza giurata a coloro che esercitano la professione militare. Anche in democrazia possono essere emanate disposizioni inique da eseguire, piaccia o non piaccia, per obbedienza militare: lo dimostra l'insulto all'umanità della normativa che ha reso l'immigrazione un reato contro i principi del diritto costituzionale italiano e della dichiarazione universale dei diritti umani. La nostra Marina sta eseguendo operazioni di guerra nei confronti di esseri umani, uomini, donne, bambini, che, inermi, chiedono aiuto nel bisogno e nel pericolo estremo.
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