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Prima pagina Donne (7-13 aprile 2014)

Prima pagina Donne (7-13 aprile 2014)

Dalla storia di Anna Maria ,morta a causa della pillola abortiva ,alle 5 capolista del PD per le elezioni europee al no di Giusi Nicolini

Domenica, 13/04/2014 - Prima Pagina Donne 15 (7-13 aprile 2014)

Il tentativo è di iniziare dalla notizia italiana che forse più di altre, per il valore simbolico e i drammatici elementi che la riguardano, può portarci a discutere e a riflettere su problemi che bruciano sulla pelle di tante donne del nostro paese. Il riferimento è ad Anna Maria M., morta questa settimana dopo essersi sottoposta, in ospedale a Torino, alla pillola abortiva.

I brevi elementi della “biografia” che i giornali ci hanno raccontato sono un concentrato difficile da percorrere senza provare profonda emozione e rabbia. Anna Maria viveva in un centro sociale col suo bambino di 4 anni, a cui ha rivolto l’ultimo pensiero chiedendo ai medici che si occupavano di lei, se avrebbe fatto in tempo ad andarlo a prendere all’asilo. Aveva perduto il lavoro di educatrice in un asilo, si arrangiava per guadagnare con altri lavori precari ma la personalità che esce dal racconto degli amici era quello di una persona piena di vita e che continuava a lottare per un mondo migliore e per i suoi diritti di donna e non è difficile immaginare che proprio per questo non si sentisse di avere un altro figlio a cui non poteva garantire una vita sicura. Per tutte queste ragioni che precipitano nel buio della sua tragica morte; Anna Maria è una donna a cui volere bene e da non dimenticare come se l’avessimo conosciuta e frequentata da amiche. E il suo bimbo? Speriamo che ci siano nonni /e , zii /e capaci di accompagnarlo nel suo dolore.

Ci sono notizie come queste che occupano poche righe eppure avrebbero un significato degno di riempire le prime pagine dei giornali e non per l’aspetto scandalistico del tema, quanto mai in giornate in cui il dibattito apertosi con la notizia della bocciatura del divieto alla fecondazione eterologa, o il terribile evento dello scambio di ovuli nella fecondazione di alcune mamme, ripone al centro con forza il tema della maternità in particolare e della genitorialità in generale in tutti i suoi aspetti personali e sociali.

Notizie che ci riportano, con forza a tematiche femminili che per ben altro verso hanno occupato tanti spazi dei giornali. Il PD con Matteo Renzi ha proposto per le prossime elezioni Europee cinque donne capolista, che la direzione del Partito ha confermato. Un segnale, un'immagine, una simbologia certo da non sottovalutare che racconta di una stima verso le donne oltre che, realisticamente, di una bella operazione d’immagine. Ed è proprio per questo che ad Alessandra Moretti, Pina Picierno, Alessia Mosca, Chiara Chinnici e Simona Bonafè vorremmo chiedere di non dimenticarsi appunto di essere donne nel merito della costruzione dei programmi e nel metodo della loro gestione. Soffermandoci però ancora un attimo sulle vicende delle capolista, credo debba dispiacere davvero sia saltata l’ipotesi che per il sud e le isole fosse indicata Giusi Nicolini oramai famosa sindaca di Lampedusa. Giusi Nicolini aveva accettato racconta la cronaca, proprio perché identificava nella sua nomina a capolista l’assunzione emblematica della tematica che riguarda l’accoglienza degli emigrati e le problematiche del Mediterraneo come un vero nodo prioritario da porre all’Europa. Essere semplicemente in lista, propostole in seconda battuta, non aveva un senso tale, da farle lasciare il suo posto di Sindaco di Lampedusa. In tema di elezioni un accenno doveroso va a quelle che iniziate in India, la più grande (nel senso penso della quantità dei votanti e dell’ampiezza di una terra come un continente) democrazia del mondo, proprio questa settimana termineranno a metà di maggio. Forse mai ci hanno riguardato così da vicino le vicende elettorali dell’India se è vero, come si dice, che a queste sia legata la mancanza di un “giudizio” per il futuro dei nostri marinai Girone e Latorre colpevoli non solo delle vicende per cui sono accusati di aver ucciso, seppur per errore, due pescatori ma poi di essere Italiani ossia di dare forza ai nemici del Partito del Congresso che si affida a Rahul Gandhi figlio di Sonia, l’Italiana che da anni non fa mistero di rinnegare la sua provenienza fino a non parlare neanche la sua lingua madre con i suoi ex connazionali. Al di là di ogni idea o giudizio troppo difficili, viene da chiedersi:avrà smesso anche di pensare in Italiano?

paolaortensi@tiscali.it

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