Login Registrati
Primavera al castello... e dintorni

Primavera al castello... e dintorni

Domenica 11 aprile finissage della mostra di Luisia Comelli Luis e Lucia Lalovich Toscano alla Sala I.A.T. di Sistiana (Trieste)

Mercoledi, 07/04/2010 - Domenica 11 aprile alle ore 17, avrà luogo alla Sala I.A.T. di Sistiana (Trieste) il finissage della mostra “Primavera al castello...e dintorni” con l’introduzione critica delle opere di pittura e fotografia esposte nella rassegna, che sarà tenuta dall’architetto Marianna Accerboni.

L’esposizione, che si svolge nell’ambito della 2° edizione della manifestazione “Primavera al Castello”, organizzata dal Comune di Duino Aurisina, propone l’originale intreccio dell’arte pittorica di Luisia Comelli Luis con quella fotografica di Lucia Lalovich Toscano: madre e figlia, riunite in un’originale operazione, che vede spesso Lucia Lalovich fotografare il meraviglioso paesaggio naturale di Duino e Sistiana, che ispira i quadri della madre.



Luisia Comelli Lalovich, che dipinge fin da giovanissima, ci propone in questa mostra il suo mondo incantato eppure reale, declinato ad olio, che rimane, dopo le prove giovanili realizzate anche a grafica e a tempera, la tecnica preferita dall’artista. Il paesaggio è il suo cavallo di battaglia, descritto con pennellate ricche e incisive, intrise di luce e modulate sopratto sui toni di un morbido azzurro e del bianco, per descrivere soprattutto il cielo e il mare dell’amata costa di Duino e Sistiana, le sue pietre antiche e ricche di storia e la sua meravigliosa vegetazione, che l’artista declina con gioia, in modo quasi struggente.

Un velo di poesia sottende questo universo della memoria, che la pittrice sa modulare secondo i modi convincenti del postimpressionismo e dell’espressionismo figurativo, composti sul filo di un sentimento quasi nostalgico, ma temperato dalla ragione. Secondo i paradigmi della pittura en plein air, esercitata dai maestri europei del secondo Ottocento, la Comelli sa far scaturire dagli elementi architettonici e naturali che compongono le sue marine e le sue vedute, il linguaggio della luce, il quale rappresentò una delle caratteristiche precipue delle avanguardie di fine XIX secolo e del primo Novecento.

In tal modo l’artista, nel cui fermento creativo rileviamo anche il gusto intenso per il colore che fu proprio dei fauves, sa coinvolgere il fruitore in una ricca e intensa sequenza di emozioni, espresse con grazia e con intensità.



Lucia Lalovich Toscano ha nel sangue la sensibilità per l’arte e per il colore, ereditata dalla madre pittrice, e la traduce, esprimendosi in un genere che da anni a questa parte è assurto a vera e propria forma artistica: la fotografia o arte del terz’occhio.

Con grande capacità di sintesi e notevole intuizione nel cogliere l’attimo fuggente, la Lalovich, che espone soltanto da due anni, ma che in tale periodo ha già partecipato a mostre di prestigio, ci consegna, così come la madre, un’immagine rasserenata e rasserenante della natura e del paesaggio architettonico, in cui l’amore per la bellezza si sposa con la capacità di rendere l’atmosfera di un luogo, cogliendone gli aspetti cromatici più vivaci e coinvolgenti; ma soprattutto con l’istintiva abilità di rendere percepibile la natura del sito, prendendo in considerazione e inquadrando soltanto una parte per il tutto. Un approccio naturalistico e immediato, che rappresenta sicuramente un felice punto di partenza per un’ulteriore evoluzione e per altre, diverse sperimentazioni.

Lascia un Commento

©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®