In Selezione Ufficiale Fuori Concorso, al Torino Film Festival, un docu-film sugli anni Settanta raccontato da chi non li ha vissuti, fra femministe del collettivo casalinghe, studenti e polizia
Mercoledi, 18/11/2020 - Quante di noi eravamo presenti in quegli anni e vorremmo riviverli, e quante invece dimenticarli? Gli anni Settanta, volenti o nolenti, hanno segnato per sempre la nostra storia, politica, artistica, ideologica, lavorativa e tanto altro ci sarebbe da dire. Al punto che anche chi non c’era, per motivi di età, come Monica Repetto, regista e sceneggiatrice del docu-film “1974-1979. Le nostre ferite”, sente il bisogno di esplorarne alcuni aspetti, e di catturarne l’essenza creativa e narrativa, il potere trasformativo, anche scavando in pieghe riposte, fra archivi, testimoni privilegiati e Super 8.
Fra le storie raccolte, quella di Nunni e Anna che, nella Roma delle radio libere, sono femministe del collettivo casalinghe colpite dai mitra e dalle molotov dei NAR mentre va in onda “Radio Donna” nella sede di Radio Città Futura. La storia di Luigi, che frequenta il collettivo universitario di Medicina di Roma e di Francesco del liceo Augusto, entrambi feriti a distanza di pochi giorni dai neofascisti nel 1974. La vicenda di Vincenzo, un poliziotto del sud, unico scampato a un conflitto a fuoco con i brigatisti rossi a Piazza Nicosia, o di Renzo, un bancario colpito insieme ad altri nell'unico attacco compiuto da Prima Linea contro una scuola. La storia di ogni personaggio si sviluppa con un prima e un dopo segnati dalla ferita che gli è stata inferta. L’autrice guarda agli uomini e alle donne in carne ed ossa, ai loro percorsi di vita, agli affetti, al lavoro, alle convinzioni, alle idee e alle emozioni. Ogni storia individuale è collocata nel contesto della Storia collettiva. Tra mobilitazione e disimpegno, le immagini della leggerezza si alternano con quelle della crisi, dell’impegno civile, delle lotte per i diritti, in un crescendo che tracima nella violenza sempre più efferata.
Un film corale dunque, realizzato attraverso originali repertori familiari in Super8 e testimonianze che raramente conquistano le prime pagine, in cui i protagonisti sono persone “normali”, sopravvissute, vittime di terrorismo e di violenza politica. Fra gli interpreti: Francesco De Ficchy, Renzo Poser, Annunziata Miolli, Anna Attura, Vincenzo Ammirata, Luigi Schepisi
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