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Sarah Mullally: Arcivescova di Canterbury! Nuova “regina” d’Inghilterra./ il femminile di giornata

Sarah Mullally: Arcivescova di Canterbury! Nuova “regina” d’Inghilterra./ il femminile di giornata

L'ELEZIONE del nuovo arcivescovo della chiesa anglicana che per la prima volta è una ARCIVESCOVA.Sarah Mullay la prima da 1534 hanno della nascita della chiesa anglicana decisa da Enrico VIII e dopo il 2014 anno che rompeva il tabù e permetteva alle d

Martedi, 07/10/2025 - Sarah Mullally: Arcivescova di Canterbury! Nuova “regina” d’Inghilterra./ il femminile di giornata
E’ il 3 ottobre 2025 e mentre la chiesa cattolica romana festeggia San Francesco, in Inghilterra nella patria della chiesa anglicana viene eletta Sarah Mullally quale nuova Arcivescova.
La chiesa anglicana, nata in conseguenza dello scisma voluto da Enrico VIII nel 1534 che si distaccò così dalla chiesa di Roma,sviluppata in Inghilterra da Sant’Agostino nel 597, su incarico di Papa Gregorio Magno. Uno scisma motivato in gran parte dalla volontà del re di sposare Anna Bolena, sciogliendo, proprio grazie al nuovo credo, il suo precedente matrimonio.
Tornando alla nuova Arcivescova Sarah Mullally, si tratta della prima donna dopo i 700 anni di vita della chiesa anglicana che oggi “vanta” 85 milioni di fedeli in ben 165 paesi del mondo. Una realtà complessa fatta di 46 chiese che si rifanno tutte all’Inghilterra ma dove convivono tendenze anche molto diverse tra loro, interpretate da “province” progressiste e altre conservatrici; tematiche che riguardano anche l’avvenuta elezione di una donna alla massima carica spirituale della chiesa anglicana, rimanendo il re Carlo III d’Inghilterra il capo supremo della stessa, come fu da Enrico VIII in poi e annoverando nel tempo anche due donne di gran importanza storica, ovvero la regina Vittoria e la regina Elisabetta. L’incredibile novità dell’Arcivescova è salutata con enorme entusiasmo della maggioranza, riporta l’informazione, e sottolineata con grande positività da Re Carlo nella sua funzione di permanente Leader istituzionale ed anche da Keir Starmer attuale Primo Ministro.
Venendo alla nuova Arcivescova, Sarah Mullally che della chiesa anglicana, ripetiamo, è capo spirituale, ha 63 anni, ed è un ex infermiera sposata con due figli. Una professione quella d’infermiera ha cui ha sempre tenuto molto, definendola in più occasioni importante e decisiva rispetto alla sua vocazione, fino a sottolineare come si tratti di:” un’opportunità per riflettere l’amore di Dio”.
Tanto più significativo è il successo di Sarah se si tiene conto che per le donne “il permesso” di divenire sacerdotesse risale al 1994 e solo nel 2014 viene sottoscritto l’ulteriore salto che permetteva il divenire vescovi. Ed è proprio Sarha a raggiungere nel 2018 tale traguardo, venendo nominata nella mitica Cattedrale di San Paolo. Un processo di nuovo diritto al protagonismo delle donne rispetto alla “carriera” determinato e facilitato, come nuova opportunità e apertura della chiesa anglicana proprio dall’arcivescovo Justin Welby di cui la nostra “Papessa” ha preso il posto, essendosi lui dovuto dimettere un anno fa, perché accusato d’avere ignorato o meglio non aver denunciato abusi sessuali e atteggiamenti di pedofilia commessi da un amico.
La svolta che L’Arcivescova Sarah rappresenta, costituisce una vera novità importante, da seguire, considerando lo spirito che si rintraccia in alcuni punti del suo discorso d’insediamento, quando ha sottolineato quale spina dorsale del suo credo e della formazione del suo agire alla base del suo mandato: l’ascolto, l’unità e la speranza. Inoltre essendosi drammaticamente insediata in contemporanea all’inaccettabile attacco antisemita alla moschea di Menchester lo ha stigmatizzato come una violenza orrenda sottolineando che: l’odio e il razzismo non riusciranno a dividerci, e aggiungendo ancora: “sono felice di essere qui a rappresentare le donne. In un’era di tribalismo, l’anglicanesimo offre una soluzione misurata ma anche più forte”
Parole quelle di Sarah Mullally che sottolineano la straordinarietà di questa nomina che promuove un protagonismo femminile al massimo livello della chiesa anglicana e mette conseguentemente in evidenza la difficoltà del cattolicesimo che continua ad opporsi, non riconoscendo alcun diritto all’ordinazione femminile a posizioni sacerdotali e di leadership. Una posizione che si contrappone e di fatto contraddice alla volontà di ecumenismo della chiesa di Roma e indebolisce auspicabili forti collaborazioni tra importanti chiese che nascono pur con tutte le loro differenze di interpretazioni della dottrina dal cristianesimo. E fra queste differenze, di certo, la chiesa anglicana ne pone due fondamentali rispetto al cattolicesimo: la possibilità del matrimonio e di costituire una famiglia e come già sottolineato dai fatti il protagonismo femminile” nella gerarchia ecclesiastica sacerdotale fino al massimo dei livelli.
Sarebbe allora notevole se la nuova Arcivescova, che secondo la regola guiderà fino ai suoi 70 anni la chiesa anglicana, possa stimolare con la sua stessa nomina una discussione o meglio riflessione in modo nuovo e misurato ai tempi, nelle chiese cristiane con particolare interesse a quella cattolica. Una “Papessa” che con la sua forza e positività del suo fare , con la resistenza alle difficoltà che non le mancheranno, e l’augurio di saper coniugare e far convivere le difficoltà presenti anche nella sua chiesa, dia un segno dell’importanza e originalità innovativa della presenza femminile in tale luogo, dove domina la spiritualità di cui le si chiede di essere la responsabile primaria: motore generatore, testimone attiva ed energia propulsiva, attraverso le sue modalità di direzione, promuovendo azioni adeguate ai tempi e secondo quei principi che ha voluto sottolineare nel suo insediamento. Peccato che per pochi anni la sua nomina non abbia coinciso col regno di Elisabetta che come scritto in quanto re o meglio regina ,della chiesa anglicana, ne fu governatrice suprema. Che coppia sarebbe stata per parlare al mondo nelle diverse dimensioni delle loro responsabilità? Forse di notevole interesse! Ma è a Sarah che oggi guardiamo con curiosità e con quella speranza di cui lei stessa parla come uno dei cardini del suo impegno, facendole AUGURI tanti e anche interessati in quanto donne.
Paola Ortensi 7/9/”25

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