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SLOW FILM FEST - VI edizione 6.0: protagonismo e visioni delle donne

SLOW FILM FEST - VI edizione 6.0: protagonismo e visioni delle donne

Focus sugli universi femminili, in collaborazione con la neo-nata casa di produzione “Wuman Vision”

Mercoledi, 16/12/2020 - Si è conclusa una manifestazione originale e decisamente ‘al femminile’, giunta alla sua VI edizione, lo Slow Film Fest (10-15 dicembre, rigorosamente in streaming sulla piattaforma www.slowfilmfest.stream), diretto da Maria Luisa Celani, con la collaborazione alla programmazione di Florencia Santucho, Cristina Borsatti, Ilaria Iovine e Susanna Stivali, un Festival che si autodefinisce a vocazione ‘esperienziale’ (pur avendo quest’anno perso il suo spirito itinerante a causa della pandemia) e ‘slow’, come il concetto alla base dell’iniziativa. Si tratta di un evento che punta all’aggregazione e al confronto, attraverso un “rallentamento”, fondamentale per il ritrovarsi e l’incontrarsi, senza promuovere una visione semplicemente passiva ma offrendo spazi narrativi e di riflessione attiva.

Al centro della manifestazione, che ha presentato quest’anno 25 opere fra documentari e cortometraggi, fiction e opere di animazione, soprattutto immagini, insieme a percorsi ed incontri, tra storia e cultura, relativi ai contenuti principali dell’iniziativa: l'ambiente ed i cambiamenti climatici, i diritti umani e i temi di ‘genere’, ma anche le trasformazioni urbane, la memoria e i territori, con un’attenzione particolare data, in questa edizione, all’universo femminile, anche grazie alla collaborazione con la casa di produzione capitolina “Wuman Visions”, nata nell’ottobre di quest’anno e fondata da Maria Luisa Celani, Cristina Borsatti, Irene Ranaldi e Susanna Stivali.

Fra i film proposti, giunto direttamente dai Paesi Bassi, arriva “Jovanna For Future” di Mirjam Marks, storia della giovane Jovanna che, come migliaia di altri giovani nel mondo, è stata ispirata dall'attivista ambientale Greta Thunberg. Jovanna fa uno sciopero per il clima ogni venerdì e cerca di vivere in modo da rispettare l’ambiente: dato che i ragazzini non possono votare, l’unico modo per far sentire la propria voce sembra essere quello di scioperare (link al trailer: https://www.youtube.com/watch?v=nz7GiyS7Eo8).

Altra storia tutta al femminile in “Metamorphosis”, film canadese di Nova Ami e Velcrow Ripper, alle prese con la poesia e con la crisi ambientale del pianeta. Nel film gli incendi boschivi consumano intere comunità, le specie svaniscono e gli ecosistemi collassano. La crescita economica, legata alla maggiore velocità di estrazione delle risorse, ha creato così una macchina con la capacità di distruggere ogni forma di vita. Ma questa crisi può anche diventare un'opportunità di trasformazione. Una poesia per il pianeta mette in scena un momento di profondo cambiamento: la perdita di un mondo e la nascita di un altro (link al trailer: https://vimeo.com/267458452). Lo Slow presenta in anteprima il film grazie alla collaborazione con Finca (Festival Internacional de Cine Ambiental).

Due gli incontri online, visibili in diretta sulla pagina facebook dello Slow Film Fest 6.0 (https://www.facebook.com/SlowFilmFest/) che hanno registrato un notevole interesse di pubblico, il primo dal titolo: “Territori sostenibili: la sfida della Tuscia” moderato da Massimo Pelosi (Vice Presidente Legacoop Lazio) è stato dedicato alla sostenibilità ambientale, attraverso una serie di autorevoli punti di vista femminili, fra i quali: Elena Battaglini (Senior Scientist Fondazione Di Vittorio), Cécile Berranger (Ricercatrice Manchester Metropolitan University), Annalisa Casino (Presidente di ETICAE-Stewardship in Action soc. coop), Chiara Faenza (Responsabile Sostenibilità e Innovazione valori Direzione Qualità Coop Italia) e Alessandra Ravaioli (Presidente Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta). Nel corso dell’incontro, realizzato in collaborazione con Legacoop Lazio, si è parlato di innovazione socio-territoriale, del ruolo delle cooperative nello sviluppo locale, della custodia del territorio e della produzione responsabile e, infine, del ruolo delle donne nel produrre sostenibile.

Altro evento di grande richiamo è stato quello intitolato: “Cancro al seno e l'ipocrisia del rosa. Il fronte italiano”, partito dall’analisi del documentario ‘Pink Ribbon Inc.’ della regista canadese Lèa Pool - tra i titoli in programma nella VI edizione – che evidenzia come alcune aziende utilizzino il marketing legato al Nastro Rosa per aumentare le vendite, contribuendo solo con una piccola parte del ricavato alla causa del cancro al seno in sé. Il film racconta, inoltre, come le aziende usino il cosiddetto "pinkwashing" per migliorare la propria immagine pubblica mentre continuano la produzione di prodotti che potrebbero essere cancerogeni. All’incontro online sono intervenute la storica Grazia De Michele, che dal 2012 convive con il cancro al seno e che nel 2012 ha aperto il blog, diventato poi collettivo, "Le Amazzoni Furiose", con l'obiettivo di rendere fruibile al pubblico italiano il dibattito internazionale sul cancro al seno e la cultura del nastro rosa; Lorella Villani e Giorgia Capacci, pazienti metastatiche da cancro al seno, che gestiscono sui social, insieme ad altre donne, la pagina "Oltre il nastro rosa”, che si propone di fornire informazioni veritiere e corrette sulla condizione delle donne metastatiche e sui pochi fondi che la ricerca investe per salvare le 13.000 donne che ogni anno muoiono di questa patologia; Laura Vassalli che ha avuto una diagnosi di tumore al seno quando aveva 36 anni e da subito non si è riconosciuta nella narrazione che vedeva il cancro al seno trattato soprattutto come un problema estetico e di “femminilità”. Attivista nel campo dei diritti umani e della giustizia sociale, in particolare sulle tematiche dell’emancipazione e dell’autodeterminazione femminile, la Vassalli gestisce la pagina Facebook “Donne di Classe” di Aprilia, che si occupa di parità di genere.
Ha moderato l'incontro Ilaria Jovine, sceneggiatrice e documentarista indipendente, toccata dal tumore nel 2016 e attualmente impegnata nella pre-produzione di un documentario ("I wanna live!") dedicato alla figura di una paziente metastatica da cancro al seno, attivista per i diritti di autodeterminazione del paziente oncologico.

Slow Film Fest 6.0, organizzato dall’Associazione Culturale Muovileidee, è interamente a partecipazione gratuita, grazie al contributo della Regione Lazio, al sostegno della Fondazione Cinema per Roma e della Cna Roma, ai Patrocini del Comune di Acquapendente, del Comune di Antrodoco e di Legacoop Lazio, ed alle tante preziose collaborazioni, fra cui: Wuman Visions, Accademia di Cinema e Televisione Griffith, Finca (Festival Internacional de Cine Ambiental), DaSapere.it.

I film dello Slow Film Fest sono stati presentati, in lingua originale con sottotitoli, sulla piattaforma www.slowfilmfest.stream.

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