Quel che resta. Storia di Stefania Noce (ed Villaggio Maori) di Serena Maiorana. La storia di un femminicidio
Sabato, 22/03/2014 - Quello che resta di Stefania Noce sono le foto di una giovane donna determinata, femminista, dai grandi e profondi occhi castani che sorride, scrive ed espone orgogliosa il suo cartello "Non sono in vendita" durante una manifestazione. Quello che resta è la storia della vita di una donna impegnata in tante battaglie per la giustizia sociale e per i diritti che viene spezzata da una mano assassina. Quello che resta è un'eredità importante, quasi incredibile per una ventiquattrenne che avrebbe voluto semplicemente continuare a vivere la sua quotidianità e la sua esistenza. Stefania Erminia Noce - SeN, come era solita firmare i suoi articoli - studentessa all'università di Catania e vittima di femminicidio. Uccisa il 27 dicembre 2011, insieme a suo nonno Paolo Miano, nella sua casa di Licodia Eubea (Ct) dall'ex fidanzato, Loris Gagliano. È la storia di Stefania, vittima di femminicidio ma prima di tutto donna - attraverso i ricordi, gli sguardi e le voci di chi l'ha conosciuta e amata - quella che Serena Maiorana racconta in "Quel che resta. Storia di Stefania Noce. Il femminicidio e i diritti delle donne nell'Italia d'oggi" (Villaggio Maori Edizioni). Imparando a conoscerla attraverso le parole altrui la racconta con le parole di Stefania, di cui cita testi e pensieri, ma anche con le proprie pur mantenendo uno stile narrativo accurato e rigoroso. La vita, il carattere e gli interessi di una ragazza piena d'energia. Poi la morte che mette in luce i contorni di un fenomeno, quello del femminicidio, tragicamente venuto alla ribalta ma troppo spesso mal raccontato dai media - tra stereotipi e cliché - minimizzato e non compreso da politica e società.
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