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Un buon esempio di parità di genere: la Campania

Un buon esempio di parità di genere: la Campania

Una legge regionale, unica in Italia, che apre le porte ad una maggiore rappresentanza delle donne negli enti locali

Venerdi, 25/02/2011 - E' passata sotto silenzio l'approvazione in Campania di una importante novità in tema di legge elettorale, che consente di aumentare l'accesso delle donne alla vita politica locale.

Cito alcuni studi che ho letto: (Legrottaglie, 2011) “La Regione Campania ha introdotto nelle ultime elezioni regionali una misura di promozione delle candidature femminili del tutto nuova nel panorama italiano (ed europeo): la doppia preferenza di genere, cioè la possibilità per l’elettore di esprimere due preferenze a condizione che siano riferite a candidati di sesso diverso. Questo ha permesso di eleggere in Consiglio regionale 14 donne, il doppio della precedente tornata elettorale. La mia domanda allora è, cosa accadrebbe se la doppia preferenza fosse anche sul livello comunale? Una strada potrebbe allora essere quella di modificare al Testo Unico per gli enti locali all’articolo 73 del comma III nel punto relativo all’elezione del candidato unico al consiglio comunale prevedendo per l’elettore la possibilità di esprimere la doppia preferenza, a condizione che sia riferita a candidati di sesso diverso. Questa sarebbe la vera rivoluzione! Una modifica semplice ma dallo straordinario valore”.

Ed anche: (Del Re,2010) “La legge elettorale della Campania, passata al vaglio costituzionale il 12 dicembre 2009, attuando gli articoli 51 e 117 della Costituzione che promuovono la partecipazione delle donne alla vita pubblica, prevede l’introduzione di un regime di doppia preferenza, per un uomo e una donna (pena l’annullamento della seconda preferenza), abolendo qualunque forma di lista bloccata. Analogo tentativo di introdurre la doppia preferenza è stato fatto in Puglia, ma l’emendamento presentato il 4 febbraio 2010 non è nemmeno stato discusso”.

Infine (Canevari,2011) “la doppia preferenza di genere, accompagnata dalla previsione di una presenza paritaria nelle liste, potrebbe costituire una garanzia di rappresentanza equilibrata. (…) Nello specifico, l’art. 4 (della Legge Regionale) prevede che “Nel caso di espressione di due preferenze, una deve riguardare un candidato di genere maschile e l’altra un candidato di genere femminile della stessa lista, pena l’annullamento della seconda preferenza.”. Il risultato in Campania in termini di numero di donne elette sembra confermare la validità del meccanismo della doppia preferenza di genere (si è passati infatti da 6 donne elette nel 2005 a 14 nel 2010 su un totale di 60 consiglieri), benché da un’analisi più approfondita risulti che questo ha funzionato laddove i partiti politici hanno investito sul ticket uomo-donna.”



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