Ennesimi segnali di retrocessione in tema di diritti riproduttivi delle donne italiane provengono dalle istituzioni politiche e dalle associazioni ultraconservatrici
Martedi, 16/06/2020 - Semmai avessimo dubbi sul particolare clima di regressione nel Paese in tema di diritti riproduttivi delle donne, proveniente da determinati settori istituzionali e no della società italiana, in questi ultimi giorni due esempi ce ne danno un’ulteriore conferma. L’associazione Pro Vita & Famiglia, la onlus che organizza ogni anno la Marcia per la Vita, ha veicolato sui social una propria presa di posizione netta e ferma in tema di aborto del concepito a seguito di un episodio di violenza sessuale. Si è difatti scritto “Nessuno giudica le donne sofferenti. Ma ci rivolgiamo alla società che dice sì all’aborto perché punire un bambino che non ha fatto alcun male? #stopaborto”.
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