Le 26 migranti annegate due anni fa: una pietra di inciampo in loro memoria e una riflessione con gli studenti sul fenomeno migratorio
Lunedi, 11/11/2019 - Dal 9 novembre scorso, prima di varcare il portone d’ingresso del liceo classico Marco Tullio Cicerone di Sala Consilina (Sa), si potrà calpestare una piccola lastra d’ottone, posta per commemorare le migranti morte in mare alla ricerca di un futuro migliore per sé stesse ed i propri cari. Il comitato Se non ora quando-Vallo di Diano, con l’apposizione di una cosiddetta pietra d’inciampo, ha inteso suffragare il ricordo delle sei migranti tumulate nei cimiteri del Vallo di Diano, di cui ricorre in questi giorni il secondo anniversario di morte. Arrivarono il 5 novembre 2017 al porto di Salerno sulla nave spagnola Cantabria, chiuse nelle bare insieme ad altre venti donne accomunate a loro nel triste destino di morire annegate. Sulla stessa nave trovarono la salvezza altri 400 migranti, tra cui nove donne incinte, tutti imbarcati su di un gommone nel cui naufragio le ventisei donne, tra i 14 e i 18 anni, purtroppo ebbero la peggio, in quanto soggetti più deboli.
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