Nel servizio televisivo 'La sposa bambina' la Rai accende i riflettori su di una bimba di nove anni e la madre senza pensare alle inevitabili conseguenze, strumentalizzando le vite altrui per fare audience.
Mercoledi, 14/06/2017 - Un servizio, un ennesimo servizio di Nemo, Nessuno escluso, su cui dobbiamo riflettere e interrogarci perché trasmesso da una rete pubblica in prima serata. 'La sposa bambina' descrive con dovizia di particolari i preparativi della cerimonia di Prima comunione di una bambina meridionale. Ci domandiamo da cosa nasca questo servizio e a cosa risponda? A fornire uno spaccato di quanta fragilità ci possa essere nella nostra società? A colpevolizzare una madre? A fotografare un fenomeno di costume, offrendo uno spaccato folcloristico del nostro Sud? A fare un cabaret triste e uno spettacolo morboso su di una bambina? Il tutto senza andare a monte, restando solo alla superficie delle cose che accadono e accendendo i riflettori sulle spese folli per una comunione, senza interrogarsi sulle ragioni più profonde e sul contesto da cui esse traggono origine. 
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