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Uomini che amano le donne: Ignac Semmelweis

Uomini che amano le donne: Ignac Semmelweis

Il 'salvatore delle madri' che collocandosi dalla parte delle donne e contro i 'baroni' dell'epoca, si giocò la carriera, l'equilibrio psichico, la vita.

Venerdi, 05/08/2011 -
Un elenco delle 9 malattie più "misteriose" della storia della medicina, redatto dal settimanale statunitense Newsweek, mette al primo posto la "febbre puerperale".

Nell'Ottocento un'altissima percentuale di donne moriva di "febbre puerperale": i medici avevano dato un nome alla malattia ma non sapevano spiegarsene la causa, La cosa strana era che i decessi avvenivano soprattutto nelle strutture ospedaliere e non nei parti in casa. In Inghilterra, fra il 1831 e il 1843, 600 donne su 10.000 morirono di febbre puerperale nell'ospedale di maternità di Londra, mentre solo 10 su 10.000 ne furono colpite partorendo a casa. Nel Policlinico di Vienna Allgemeines Krankenhaus, il più moderno ospedale europeo del tempo, inaugurato dall’imperatore Giuseppe II nel 1784, avveniva una situazione ancora più inquietante e inspiegabile: nella I divisione dell'Ospedale, quella in cui le partorienti erano affidate a medici e studenti in medicina, morivano ogni anno tra 600 e 800 donne; nella II divisione, in cui invece le donne erano assistite da ostetriche tirocinanti, i decessi erano crca 60 (un decimo).

Nel marzo del 1847 entra al Policlinico il dottor Ignác Semmelweis (1818-1865), come assistente di ostetricia del direttore professor Klein. Serio, appassionato e tenace, Semmelweis, che un intenso e sereno rapporto con la madre ha reso sensibile al valore della maternità e rispettoso della figura femminile, non si rassegna a quella strage di donne e si intestardisce nel cercarne le cause. Una serie di elementi, oltre al fattore delle diverse percentuali nei due reparti, lo guidano a una conclusione al tempo stesso logica e audace: il contagio non può che essere portato dagli stessi medici e studenti, i quali passano dalla sala dove eseguono le autopsie al reparto delle partorienti senza neppure essersi lavati le mani.

Semmelweis, vent'anni prima che Pasteur gettasse le basi della moderna microbiologia, intuisce così la presenza di microrganismi infettivi e l’importanza dell’asepsi. Ordina a tutti coloro che entrano nella I divisione di lavarsi le mani con una soluzione di cloro. Inoltre le lenzuola dovranno essere sempre pulite e cambiate con regolarità. I risultati non tardano a manifestarsi. Nel 1846, su circa 4.000 puerpere ricoverate presso il Padiglione I ne erano morte 459 (l'11%). Nel 1847, dopo l'adozione dei metodi di asepsi stabiliti da Semmelweis, su 3.490 pazienti ne morirono 176 (5%) e l'anno successivo la percentuale raggiunge l'1%,.

Invece di trarre da questa scoperta apprezzamento e gloria, Semmelweis viene osteggiato dalla medicina ufficiale, atteggiamento assurdo ma non infrequente in un ambiente dominato da pregiudizi, invidie e immobilismo: anche Joseph Lister che, nel 1865, usando per alcuni mesi l'acido fenico, fece sì che alla Royal Infirmery di Glasgow non si verificasse più in quel periodo nessun caso di setticemia, fu contestato dai chirurghi che si rifiutarono di proseguire l'esperimento.

È proprio il capo, professor Klein, a decretargli l'ostracismo. Semmelweis non ha un carattere facile, si rende inviso per la perentorietà delle sue richieste, è giudicato un presentuoso; il lavaggio delle mani viene considerato una novità ridicola, la teoria che i medici siano degli "untori" offensiva, il cambio frequente di lenzuola per le puerpere un inutile spreco.

In più Semmelweis è uno "straniero", anzi un nazionalista magiaro che partecipa ai moti del Quarantotto, mentre Klein è un protetto di Metternich. L'incarico non viene rinnovato e Semmelweis deve tornare a Pest, sua città d’origine. Qui lavora nel reparto maternità dell'ospedale di San Rocco e nel 1855 ottiene il posto di professore di ostetricia all'università; ma due anni dopo la cattedra gli viene tolta e assegnata a un suo rivale.

Semmelweis si sposa, nel 1861 pubblica il libro "L'eziologia, il concetto e la profilassi della febbre puerperale". Ma i preconcetti dell'ambiente medico contro di lui non mutano. Isolato, oppresso da problemi e dispiaceri personali, tormentato dalle ingiustizie subite, cade in uno stato di depressione alternato a squilibrio, finchè i familiari decidono di ricoverarlo in una casa di cura per malattie mentali, dove morirà due settimane dopo per cause non chiare, ma molto probabilmente, come ha dimostrato un moderno saggio di Sherwin B. Nuland, per le percosse e i "trattamenti" in uso in quegli anni negli istituti per alienati.

Ci vorranno quasi 40 anni perchè i precetti di Semmelweis siano accettati e praticati in modo generalizzato e ufficiale.

Collocandosi dalla parte delle donne e contro i baroni dell'epoca, Semmelweis si giocò la carriera, l'equilibrio psichico, la vita.

I riconoscimenti per il "salvatore delle madri", il pioniere della medicina e della moderna asepsi, furono tutti postumi.

A Budapest gli è stato eretto nel 1894 un monumento tombale e una statua in suo onore è stata collocata nel 1906; gli è stata intitolata la clinica ostetrica dell'Università, mentre la sua casa è diventata un Museo.

Ungheria, Austria, Germania gli hanno dedicato francobolli commemorativi.

A Semmelweis si sono ispirati numerosi film tra cui "That mothers might live (Quelle madri possano vivere)", di Fred Zinnemann, Oscar per il Miglior Cortometraggio nel 1938.

La sua storia è stata ricostruita recentemente (2004) da Shervin B. Nuland nel libro "Il morbo dei dottori. La strana storia di Ignác Semmelweis"; ma già nel 1924 lo scrittore Louis-Ferdinand Celine, affascinato dalla sua vicenda umana, gli aveva dedicato la sua tesi di medicina, dal titolo La Vie et l'œuvre de Philippe Ignace Semmelweis.

L'amico Ferdinand von Hebra, che ne aveva appoggiato idee e scoperte, sfidando anch'egli odi e pregiudizi, aveva del resto affermato:

"Quando qualcuno scriverà la storia degli errori umani ne troverà pochi più gravi di quello commesso dalla scienza nei confronti di Semmelweis."

Belle e profetiche parole, che però non gli impedirono di rendersi complice dei familiari di Semmelweis nel luglio 1865 per farlo ricoverare con l'inganno nella "casa di cura" dove trovò la morte.



(5 agosto 2011)

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