La Giornata Mondiale delle Bambine è occasione per parlare delle tante violenze, ma anche di Radio e della campagna #indifesa
Mercoledi, 11/10/2017 - La fotografia che ci consegna Terres des Hommes con il Dossier Indifesa 2017 è un campionario di orrori impietoso che non consente di volgere lo sguardo da un’altra parte. “Sono circa 120 milioni le ragazze con meno di vent’anni vittime di rapporti forzati o altri atti sessuali forzati, bambine e ragazze che non sono al sicuro neanche tra le mura domestiche e devono spesso fare i conti con la violenza quotidiana di genitori, fratelli o di altri parenti, a scuola o nei luoghi di lavoro. Nel mondo quasi 2 bambine su 3 nella fascia d’età che va dai 10 ai 14 anni subiscono regolarmente punizioni corporali. Sono circa 100mila le bambine soldato e delle 2,4 milioni di persone vittime di tratta le bambine rappresentano il 20%”. Nel documento, presentato a Roma ieri alla presenza del Presidente del Senato Pietro Grasso alla vigilia della Giornata Mondiale delle Bambine (11 ottobre), i numeri raccontano una realtà drammatica e inaccettabile di fronte alla quale Terre des Hommes invoca un’alleanza per prevenire e contrastare la violenza contro i minori in generale e contro le bambine in particolare.
Il Dossier, giunto alla sesta edizione, accompagna la Campagna “Indifesa” - #Indifesa #OrangeRevolution - con l’obiettivo di richiamare l’attenzione sui diritti negati a milioni di bambine in Italia e nel mondo. L’attenzione si focalizza soprattutto sulle bambine poiché le piccole vittime sono prevalentemente loro, come si registra in tutti i reati a sfondo sessuale. Le bambine, infatti, sono l’83% delle vittime di violenze sessuali aggravate, l’82% dei minori entrati nel giro della produzione di materiale pornografico, il 78% delle vittime di corruzione di minorenne. Quest’anno il Dossier si è soffermato in particolare anche sul fenomeno dei matrimoni precoci, che coinvolge ogni anno almeno 15 milioni di bambine e adolescenti, una realtà, quella delle baby spose, che porta come conseguenza quella delle baby mamme. Ben 21 milioni le gravidanze registrate tra le ragazze di età compresa tra i 15 e i 19 anni nei Paesi in via di sviluppo nel 2016, ma nel 49% dei casi si tratta di gravidanze non cercate, cosa che per molte (70mila ogni anno) significa morire a causa di complicanze legate alla gravidanza. Tra le principali leve di prevenzione delle violenze vi è il contrasto all’abbandono della scuola e la sensibilizzazione delle famiglie e delle istituzioni locali.
Sono circa 100 i Comuni italiani che hanno aderito al Manifesto #indifesa (testo, pdf) accettando di porre attenzione alla costruzione di città a misura delle bambine e a porre in essere azioni finalizzate ad una maggiore tutela dei diritti delle bambine e delle ragazze, alla prevenzione e al contrasto della violenza e degli stereotipi di genere, compresa la sensibilizzazione su sexting, bullismo e cyberbullismo. Uno striscione arancione sarà il primo passo dei Comuni che aderiscono alla #OrangeRevolution, cui possono partecipare anche singoli cittadini o gruppi. Come fare? È semplice: basta postare l’11 ottobre sul proprio profilo Facebook, Twitter o Instagram un oggetto, uno slogan, una foto o un selfie dal tocco arancione usando gli hashtag #Indifesa #OrangeRevolution.
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