‘Il mio nome è Nevenka’: il coraggio di denunciare le molestie sul lavoro
In occasione della Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne, esce il nuovo film di Icíar Bollaín sulla prima donna spagnola che denunciò un politico per molestie sessuali
Mercoledi, 19/11/2025 - I dati parlano chiaro: secondo l’XI Rapporto Eures 2024, nel nostro Paese ogni tre giorni una donna viene uccisa. Il 26% delle donne ha subito nella vita violenze fisiche, sessuali o psicologiche dal partner (FRA, EIGE, Eurostat, EU gender-based violence survey, 2024). Nel 2023 oltre 60.000 donne si sono rivolte a un centro antiviolenza (Istat 2024), il 74% di loro senza autonomia economica. Le donne rappresentano il 91% delle vittime di violenza sessuale, l’81% delle persone maltrattate da familiari e conviventi e il 74% delle vittime di atti persecutori (INPS, Rendiconto di Genere, 2024).
Nello stesso anno, si stima che l’87% delle vittime di omicidi sono stati commessi da partner o ex partner (Ministero dell’Interno, INPS 2024) e il 74% delle donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza non aveva autonomia economica (Istat, I Centri Antiviolenza, Anno 2023).
Proprio nell'ambito delle iniziative promosse in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale simbolo della lotta contro la violenza di genere e per l’eliminazione della violenza sulle donne, istituita dalle Nazioni Unite, arriva nelle sale italiane come evento speciale, ‘Il mio nome è Nevenka’ il nuovo film della regista, produttrice, sceneggiatrice, attrice e fotografa spagnola Icíar Bollaín.
L’uscita del film prevede proiezioni, incontri, dibattiti e altre iniziative in collaborazione con Una, Nessuna Centomila e WIFT&M – Women in Film, Television & Media Italia: gli eventi legati all'uscita del film si situano all’interno dei “16 giorni di attivismo” (16 Days Campaign), una campagna annuale di 16 giorni che si collega a due importanti ricorrenze: il 25 novembre (giornata internazionale sulla violenza contro le donne) e il 10 dicembre (giornata internazionale per i diritti umani): i 16 giorni della campagna fanno così da ponte a queste giornate per chiedere l’eliminazione di tutte le forme di violenza di genere.
Il film, presentato in concorso al Festival Internazionale di San Sebastian e in anteprima italiana all’ultima edizione de La Nueva Ola – Festival del cinema spagnolo e latinoamericano, sarà nelle sale già dal 20 novembre, distribuito da Exit Media.
‘Il mio nome è Nevenka’ racconta la storia vera della prima donna spagnola ad aver denunciato un uomo politico per molestie sessuali sul lavoro. Nel 2000, Nevenka Fernández, giovane consigliera comunale, trovò il coraggio di denunciare per molestie sessuali il suo capo, il sindaco di una cittadina della provincia spagnola, aprendo così una breccia nel silenzio che per anni aveva protetto il potere.
Il caso di Nevenka è considerato un precedente storico: fu la prima donna infatti a rompere il silenzio e a denunciare pubblicamente un politico, che all’epoca era il suo capo e sindaco della città, anticipando così di quasi vent’anni il movimento #MeToo e aprendo un dibattito pubblico sulla violenza e sull’abuso di potere nelle istituzioni.
Diretto da Icíar Bollaín, tra le autrici più importanti del cinema europeo contemporaneo – già vincitrice di sette Premi Goya per Te doy mis ojos (2003) e regista di El olivo (2016), Yuli – Danza e libertà (2019) e Una donna chiamata Maixabel (2021) – 'Il mio nome è Nevenka' è un’opera dal forte impatto civile e umano che affronta con lucidità il tema dell’abuso di potere, della violenza psicologica e dello stalking sul posto di lavoro, restituendo con sensibilità il percorso interiore di una donna costretta a difendere la propria dignità in un sistema ostile.
“La sfida più grande - ha dichiarato la regista - è stata restituire la confusione che il molestatore Ismael Álvarez provoca in Nevenka: un attimo scherza, quello dopo no; a volte è un collega, altre un persecutore; oggi ti affida un incarico, domani ti umilia. Un manipolatore da manuale, ma incredibilmente efficace. Come lei stessa confida allo psicanalista: ‘Non so se sto impazzendo, non mi riconosco più’. Sono dinamiche su cui abbiamo lavorato molto, cercando di trasmetterle allo spettatore perché possa sentirle sulla propria pelle”.
Mireia Oriol dà corpo e voce a Nevenka con un’interpretazione intensa, accanto a Urko Olazabal (vincitore del Premio Goya e del Premio Feroz per la sua interpretazione in Maixabel della stessa Iciar Bollain) nel ruolo del sindaco Ismael Álvarez. Nel cast anche: Ricardo Gómez, Lucía Veiga, Carlos Serrano e Font García.
Il film intreccia realismo e introspezione psicologica, evitando toni didascalici e puntando sulla verità dei gesti e sulla forza morale del racconto. L’opera si muove con equilibrio tra la denuncia e l’empatia, restituendo la complessità del trauma e la necessità della parola come atto di liberazione.
La distribuzione del film coinvolgerà le realtà locali delle città partecipanti – al momento sono già 25 le città da nord a sud e isole comprese, che hanno aderito all’iniziativa – con incontri, dibattiti e momenti di confronto collegati alle proiezioni. Un’uscita che si inserisce nelle iniziative di sensibilizzazione contro la violenza di genere per trasformare la visione in un’occasione di confronto e consapevolezza.
'Il mio nome è Nevenka' è un film che trasforma una vicenda giudiziaria in un atto di memoria e resistenza, ricordando che ogni denuncia è un passo avanti verso la libertà.
Prodotto da Kowalski Films, Feelgood Media, Nva Peli AIE e con la produzione associata Garbo Produzioni, il film è distribuito da Exit Media, in collaborazione con la fondazione Una, Nessuna Centomila e WIFT&M – Women in Film, Television & Media Italia.
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