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‘OLGA’: l’adolescenza di una ginnasta ucraina tra passione, esilio e nostalgia

‘OLGA’: l’adolescenza di una ginnasta ucraina tra passione, esilio e nostalgia

Il film di Elie Grappe, nelle sale italiane distribuito da WANTED cinema, racconta una storia tristemente comune a molti giovani di paesi in guerra

Mercoledi, 14/06/2023 - Un affresco originale di come le vite quotidiane e i sogni delle persone vengano pesantemente intralciati e travolti dalla guerra e dalle rovinose politiche dei conflitti mondiali, è offerto dal film ‘Olga – in fuga per le Olimpiadi’, già presentato alla Semaine de la Critique del 74° Festival di Cannes, dove ha vinto il Premio SACD, e selezionato per gareggiare agli Oscar 2022 nella categoria ‘miglior film internazionale’ in rappresentanza della Svizzera, paese dove il film è stato girato. Il film, scritto e girato dal giovanissimo cineasta svizzero Elie Grappe, al suo esordio registico al lungometraggio, è ora nelle sale italiane distribuito da WANTED CINEMA.

Il film racconta in modo non scontato, la difficile convivenza tra vita privata e amore per il proprio paese insieme alla dedizione assoluta allo sport della giovanissima atleta Olga - interpretata da Anastasia Budiashkina, ginnasta professionista anche nella realtà - campionessa in erba tra le migliori in Ucraina che punta a prendere parte ai Campionati europei. Viene da chiedersi se il nome della protagonista sia un omaggio alla ginnasta russa - poi naturalizzata negli Stati Uniti - Olga Korbut, vincitrice di sei medaglie olimpiche negli anni Sessanta e Settanta, che denunciò il suo allenatore per abusi sessuali appena lasciata la ginnastica nel 1977.

La Olga protagonista del film omonimo è invece una ginnasta ucraina di 15 anni, divisa tra la Svizzera, dove si allena per il Campionato Europeo per le Olimpiadi, e l'Ucraina, dove sua madre, una giornalista, segue gli eventi per la testata Euromaidan. Quando le inchieste della madre, che in Ucraina segue da vicino la "rivoluzione della dignità" in piazza Majdan a Kiev, contraria al presidente Yanukovych (tra il 2013 e il 2014), mettono a rischio le loro vite con un vero e proprio attentato, Olga viene mandata ad allenarsi in Svizzera, dove vive il padre, separato.

Lì potrà vivere al sicuro senza dover rinunciare alle proprie ambizioni sportive, aggregata alla nazionale elvetica che si prepara a disputare i prossimi campionati europei, ma il prezzo da pagare sarà emotivamente molto alto. Ospitata da una famiglia che non conosce, Olga dovrà mettersi alla prova non solo con gli attrezzi, ma anche con la quotidianità del suo esilio e con l’amara prospettiva di rinunciare alla nazionalità ucraina. Intanto Olga vive in costante contatto video con la mamma, che ogni giorno rischia la vita nei tumulti che investono il suo paese.

Ispirato a una storia vera, il film mostra da vicino, tra finzione e realtà (le atlete, Olga e Sasha, all’anagrafe Anastasia Budiashkina e Sabrina Rubtsova, provengono realmente dalla squadra ucraina, così come le atlete svizzere - fra cui due svizzere italiane - ed anche gli allenatori sono professionisti) l'universo della ginnastica femminile, mettendo in primo piano una complessa storia di formazione, che evidenzia tutte le emozioni contrastanti di un’adolescente divisa tra due mondi, con sensi di colpa per l’esilio forzato e con lo strazio della nostalgia e della distanza da casa e dagli affetti. Il film, girato nel 2021, ancora in epoca pandemica, è ambientato nel contesto politico della rivoluzione ucraina sullo sfondo di una guerra terribile, tristemente anticipatrice del contesto attuale, che ha spezzato i sogni di molte giovanissime atlete ucraine, e le vite di tante, troppe persone, giovani e non.

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