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‘PRIMADONNA’: in sala dall’8 marzo il film di Marta Savina

‘PRIMADONNA’: in sala dall’8 marzo il film di Marta Savina

Storia della prima donna che denunciò la violenza subita, nella Sicilia degli Anni Sessanta. Film vincitore del concorso Panorama Italia ad Alice nella Città 2022

Martedi, 07/03/2023 - Sembra impossibile che si sia dovuto attendere fino al 1981 perché l’idea che il "matrimonio riparatore" estinguesse il reato di stupro, venisse definitivamente cancellata dal codice penale. Eppure quello che le donne hanno dovuto subire per decenni, senza tutele giuridiche, ce lo ricordano le storie personali, i fatti di cronaca, come quelli raccontati in ‘Viola, Franca’ il cortometraggio diretto dalla regista Marta Savina nel 2017 che testimonia la sfida mossa al potere da Franca Viola, una ragazza di Alcamo che aveva diciassette anni nel 1966, quando, rinunciando al matrimonio riparatore, riuscì a far condannare a 11 anni i suoi stupratori. Finché, nel 1996, finalmente, lo stupro viene legalmente riconosciuto in Italia non più come reato “contro la morale”, ma come reato “contro la persona”.

Oggi la brava regista toscana arriva nelle sale con ‘Primadonna’, film vincitore della sezione in concorso Panorama Italia ad Alice nella Città 2022, una co-produzione Italia-Francia Capri Entertainment e Medset Film, in associazione con Tenderstories, in collaborazione con Rai Cinema, Vision Distribution, Sky, che uscirà nelle sale italiane l’8 marzo distribuito da Europictures.

‘Primadonna’ racconta la storia di Lia 21 anni, che nella Sicilia anni Sessanta va a lavorare la terra con il padre, anche se è “femmina” e, secondo alcuni, dovrebbe stare a casa a prendersi cura delle faccende domestiche con la madre. Ma Lia, caparbia e riservata, sa il fatto suo ed il suo sguardo fiero e sfuggente attira le attenzioni del giovane Lorenzo Musicò, figlio del boss del paese. Quando lo rifiuta, l'ira di Lorenzo non tarda a scatenarsi e il ragazzo si prende con la forza quello che reputa di sua proprietà. Ma Lia fa ciò che nessuno si aspetterebbe mai: rifiuta il matrimonio riparatore e trascina Lorenzo, e i suoi complici, in tribunale.

“La necessità di raccontare questa storia viene da una riflessione intorno al tema dell’auto- determinazione - racconta Marta Savina – Mi ha sempre affascinato il cercare di capire come reagire agli atti di violenza e di prevaricazione senza da un lato cedere alla violenza della vendetta, e da un altro evitando di diventare una vittima. La storia di Lia nasce appunto dalla ricerca di una terza strada, molto spesso negata alla donna – sia nella realtà che nel cinema – che viene relegata a ruoli binari: Madonna o sgualdrina, vendicatrice o sottomessa, moglie o zitella. C’era poi la volontà di raccontare una Sicilia arcaica e legata alle tradizioni, che ho vissuto in prima persona attraverso la mia famiglia paterna, e che fosse però lontana da cliché di genere, cercando di raccontare i personaggi attraverso un territorio selvaggio e impervio come quello dei Monti Nebrodi, dove i paesi conservano ancora un sapore fuori dal tempo – ed era questa dimensione di “atemporalità” che volevo infondere al film, perché una storia ambientata negli anni 60 potesse continuare a risuonare anche per il pubblico contemporaneo.”

Nel cast Claudia Gusmano, Fabrizio Ferracane, Francesco Colella, Manuela Ventura, Dario Aita con la partecipazione di Thony e con Gaetano Aronica, Maziar Firouzi, Francesco Giulio Cerilli e con Paolo Pierobon.
Una storia ancora estremamente attuale, un racconto necessario che parla al presente, alle nuove generazioni e a tutta la nostra società.

Marta Savina
Regista e sceneggiatrice, si interessa di complesse tematiche contemporanee a sfondo femminile. Ha vissuto e lavorato a Londra, trasferendosi poi negli Stati Uniti dove si è laureata alla University of California Los Angeles (UCLA) con un MFA in regia. Il suo corto Viola, Franca (2017), già vincitore di numerosi premi tra cui un Emmy come miglior film drammatico, è stato nominato ai David di Donatello e ha debuttato al Tribeca Film Festival, continuando poi il suo percorso con tappe importanti quali il Festival di Venezia e il Raindance Film Festival. Primadonna è il suo primo lungometraggio.

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