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Il film di Radu Jude con la satira contro le ipocrisie sociali, a difesa delle donne

Il film di Radu Jude con la satira contro le ipocrisie sociali, a difesa delle donne

In esclusiva su MioCinema arriva "Bad Luck Banging Or Loony Porn", il film vincitore dell'Orso d'Oro al Festival Internazionale di Berlino 2021

Mercoledi, 14/04/2021 - Sarà reperibile dal 16 aprile sulla piattaforma MioCinema il grottesco e geniale film "Bad Luck Banging Or Loony Porn", vincitore dell'Orso d'Oro al Festival di Berlino e diretto dal regista e sceneggiatore rumeno Radu Jude, già premiato con l'Orso d'argento per il miglior regista nel 2015 con il film ‘Aferim!’. Inoltre, in collaborazione con il Trieste Film Festival, Miocinema proporrà agli utenti una rassegna cinematografica dedicata a Radu Jude.

Colpisce da subito l’uso delle mascherine sui volti di tutti i personaggi del film, a definire un quotidiano cui siamo ormai abituati, dato che l’opera è stata una delle prime girate proprio durante la pandemia, e le riprese sono state ultimate appena prima del secondo ‘lockdown’.

Sorta di metafora della Romania moderna, della sua disgregazione sociale e morale, il film utilizza la chiave del grottesco, soprattutto nella seconda parte, per denunciare le storture di una società che è pronta a condannare una donna, e farle perdere il lavoro da insegnare, per aver fatto liberamente sesso col proprio uomo, ma lascia altresì che orrori indicibili, dichiarate illegalità e biechi stereotipi di genere (e non solo) dilaghino ancora oggi.

Il film inizia con la ripresa integrale di un video ‘porno’ decisamente esplicito, girato in privato da una coppia per divertimento e finito in rete per errore: la donna protagonista del video, Emi, è una stimata insegnante di storia e ben presto alunni ‘social’-dipendenti e genitori perbenisti della prestigiosa scuola di Bucarest dove insegna, avendo visto il filmino on-line, scandalizzati e sconvolti, chiedono spiegazioni alla Preside che convoca una riunione per discutere la posizione della professoressa.

Il regista divide il film sostanzialmente in tre parti: nella prima seguiamo Emi che cammina a lungo a piedi per la città, prima di raggiungere la scuola. La macchina da presa osserva con occhio quasi documentaristico i nuovi negozi globalizzati, l’impudenza e brutalità dei nuovi ricchi, i cui Suv invadono marciapiedi e bloccano scivoli, l’aggressività verbale gratuita verso i deboli, il mancato rispetto per le donne a vari livelli.

Nel secondo episodio, realizzato in forma di aneddoti e brevi episodi, in forma ironica e grottesca, con l’intento di ripercorrere i principali mali che affliggono l’umanità, fra i quali non viene inserito il sesso fra adulti consenzienti - che il regista ricorda fosse un vero tabù nella Romania della sua infanzia - bensì quello che sfrutta ed umilia le donne, del quale invece nessuno ancora oggi sembra stupirsi.

"La vicenda raccontata nel film - racconta la brava Katia Pascariu, nel ruolo di Emi - non è tipica della sola Romania, ma riguarda un tema universale, è un argomento inerente il patriarcato e il corpo femminile in tal senso è ‘politico’: è una questione di controllo, del proprio corpo, della propria sessualità, e per estensione dell'intero paese". 

Infine dopo la lunga assemblea scolastica, quasi una rappresentazione teatrale, che si trasforma in un vero e proprio processo tragicomico nei confronti dell’insegnante, e che diviene occasione per evidenziare le tante posizioni razziste e neo-fasciste presenti nel suo Paese, nella terza e ultima parte del film, il regista propone tre finali diversi, tra i quali lo spettatore può scegliere, ciascuno dei quali presentato con un siparietto rosa ed una musica nello stile del cinema muto.

"C'è una componente storica legata alla pornografia nel nostro paese - racconta il regista in un’intervista - che per anni è stata illegale: ricordo che da ragazzino, con gli amici, dovevo ricorrere a modalità clandestine. Poi negli anni Novanta c'è stato il cambiamento, e il titolo rumeno del film allude parzialmente a questo, c'è un omaggio al nome di una rivista porno dell'epoca. Per quanto riguarda la storia, ero venuto a conoscenza di casi simili dalla stampa locale e anche in altri paesi, come Spagna e Croazia. Ma l'ispirazione vera e propria è nata da dibattiti accesi con amici su questi temi. Non volevo fare un film ‘moralista’".

Attraverso la struttura del film e l'intreccio con immagini di repertorio, "Bad Luck Banging Or Loony Porn" vuole essere una satira pungente che mette in discussione la scala di valori su cui ancora poggia il mondo moderno, evidenziandone le contraddizioni e la morale giudicante. Sullo sfondo, prende vita la società rumena, tra passato e presente, nei tre atti in cui il film è suddiviso.

Provocante, ironico, pungente e vibrante, il film di Radu Jude, attualissimo, non lascia davvero indifferenti.


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