Cannes 2025: Alice Rohrwacher Presidente della Giuria della Caméra d'Or
Dopo Juliette Binoche, presidente della Giuria del Concorso, il Festival di Cannes sceglie un’altra cineasta donna, italiana, alla guida della Giuria che assegnerà la Caméra d'Or
Martedi, 29/04/2025 - Sarà la regista e sceneggiatrice italiana Alice Rohrwacher - dopo la coppia Emmanuelle Béart e Baloji, dello scorso anno - a presiedere, nella 78a edizione del Festival di Cannes, la Giuria della Caméra d'Or, premio conferito a un'opera prima presentata nella Selezione Ufficiale, alla Settimana della Critica o alla Quinzaine des Cinéaste.
Alice Rohrwacher, la cui delicata ed intensa opera ha avuto notevole successo sulla Croisette nel corso degli ultimi anni, premierà a sua volta un’opera prima realizzata, durante la cerimonia di chiusura del Festival, che avrà luogo sabato 24 maggio.
Nel 2024, la Caméra d’Or è stata conferita a Halfdan Ullmann Tøndel per “La Convocation”, presentato nella sezione Un Certain Regard.
"I primi momenti sono sempre importanti e ci accompagnano per tutta la vita - ha affermato Alice Rohrwacher - quando si entra in una stanza sconosciuta, quando ci si avvicina alla persona amata per il primo bacio, quando si approda su una spiaggia straniera. C'è qualcosa di dorato che circonda questi momenti nella nostra memoria. È per questo che il premio più prestigioso per le opere prime si chiama Caméra d'Or?”
Attraverso una filmografia che abbraccia cortometraggi e lungometraggi, documentari e fiction, Alice Rohrwacher dipinge con tocchi sottili questo bagliore dorato degli inizi e lo splendore delle prime volte: figura affermata del nuovo cinema italiano, la regista concilia il naturalismo di De Sica con l’onirico di Fellini all’interno di film sempre al limite tra racconto e documentario.
Fin dal suo primo lungometraggio ‘Corpo Celeste’ (2011) presentato alla Quinzaine des Réalisateurs, Alice Rohrwacher si interroga su un rapporto con il mondo fatto di scoperte ed inizi attraverso il ritratto di una giovane adolescente. Con il suo secondo lungometraggio, ‘Les Merveilles’, ha partecipato al concorso del Festival di Cannes del 2014 e ha vinto il Grand Prix. Questa storia personale evoca la vita quotidiana di alcune giovani sorelle in una fattoria isolata, coinvolte nella società moderna quando iniziano le riprese di un reality show.
‘Lazzaro Felice’ continua a esplorare un ideale di innocenza perennemente preda della corruzione morale: improvvisamente liberato dal giogo di un proprietario terriero che teneva i contadini in servitù, Lazzaro si confronta con la violenza della città. Presentato in concorso nel 2018, si è aggiudicato ex aequo il Premio per la sceneggiatura, coronando così il talento unico di Alice Rohrwacher come scrittrice.
‘La Chimère’, considerato dalla regista come la conclusione di una trilogia formata dai suoi due precedenti lungometraggi, è stato presentato anch'esso in Concorso al Festival di Cannes 2023. Attraverso questo film, ambientato sullo sfondo del traffico di antichità e come parabola sulla radiazione del passato, la regista analizza il modo in cui le origini plasmano il nostro rapporto con gli altri, con la vita e con il mondo.
Ma l'opera avvincente di Alice Rohrwacher, venata di un realismo magico molto personale, prende forma oltre questi quattro lungometraggi. Il documentario, prima forma a cui si è dedicata partecipando a opere collettive, le permette di esplorare la poesia del mondo rurale, l'importanza del passato e il brivido della giovinezza (‘Checosamanca’, 2006; 9x10 Novanta, 2014; Futura 2021).
Il cortometraggio a cui torna spesso è uno spazio espressivo che rinnova costantemente: da una clip in 16mm per la messa in scena di un'opera (‘Violettina’ 2016) a una cronaca di confinamento (‘Quattro strade’ 2021), passando per un cortometraggio di finzione (‘Les Pupilles’, presentato al Festival di Cannes 2022), Alice Rohrwacher si presta nuovamente a questo esercizio nel 2024 co-dirigendo ‘Allégorie citadine’ con JR e riprendendo così un tema fondante del suo lavoro: l'allegoria della caverna di Platone.
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