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Donna in politica: niente di nuovo (per ora).

Donna in politica: niente di nuovo (per ora).

Considerazioni dopo un dibattito televisivo.

Domenica, 10/04/2016 - Mercoledi' 6 aprile, alla trasmissione di La 7, Otto e mezzo, ha partecipato Virginia Raggi candidata sindaca a Roma per M5S.Una giovane donna,esponente di un movimento che si proclama innovativo, che e' stata presentata come avvocato. Alla domanda della conduttrice Gruber se non preferiva essere chiamata avvocata o avvocatessa, Virginia Raggi ha risposto che, dato che viviamo in un paese maschilista e che i titoli e le cariche le hanno decise gli uomini, tanto vale adeguarsi, e del resto, ha aggiunto, ci sono battaglie piu' importanti da fare. Franco Massimo, il giornalista li' presente, ha gongolato dicendo: " Farsi chiamare avvocato Le fara' avere molti voti in piu' ".

La questione non e' solo formale e il plauso del giornalista lo dimostra. Usare il titolo al maschile, essendo una donna, e' il segnale di una scelta conservatrice e misogina forse inconsapevole ma non per questo meno grave.

Inoltre ci e' sembrato trapelare(" siamo in una societa' maschilista....") una sorta di arrendevolezza alla situazione odierna.

Il patriarcato e' ancora forte; gli uomini hanno in mano il potere politico,economico, sociale e tutti i mezzi di comunicazione di massa che usano per continuare a cercare di persuaderci che la condizionedi subalternita' al mondo maschile e' cosa buona e immodificabile.

Auguriamo a Virginia Raggi e a tutte le donne che stanno cercando un riconoscimento ufficiale a un impegno politico di non essere subalterne al potere maschile e di non considerare la condizione femminile una cosa da poco.



Alcune donne della Casa delle donne di Pisa

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