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Elezioni regionali e doppia preferenza di genere: lettera alla Ministra

Elezioni regionali e doppia preferenza di genere: lettera alla Ministra

Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Valle d’Aosta e Provincia autonoma di Bolzano non hanno adeguato la normativa elettorale: lettera ai Presidenti delle Regioni e alla Ministra

Venerdi, 23/04/2021 - Alla Ministra per gli Affari Regionali e le Autonomie

e p.c. Ai Presidenti delle Regioni
Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Valle d’Aosta e
Provincia autonoma di Bolzano


Gentilissima Ministra e Gentilissimi Presidenti,

in più occasioni già dallo scorso ottobre, abbiamo sollecitato i Presidenti delle Regioni ancora inadempienti, ad adeguare la normativa elettorale alle disposizioni della legge nazionale 20/2016, con la conseguente introduzione della doppia preferenza di genere nella normativa elettorale, sottolineando l’importanza di garantire l’equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini all’interno dei Consigli Regionali, ancor più in questo particolare momento storico in cui occorre dare nuovo impulso per costruire il futuro del nostro Paese.

Rammentiamo che, nel caso della Regione Puglia, nell’agosto 2020, il Governo ha esercitato, dopo aver inviato una diffida, il “potere sostitutivo” previsto dall’art. 120 comma 2 della Costituzione, in considerazione della tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, circostanza integrata dal mancato recepimento nella legislazione elettorale regionale dei principi fondamentali fissati dall’art. 4 della legge 165/2004 così come modificato dalla legge 20/2016.

'Noi Rete donne', che da decenni lavora sul tema della democrazia paritaria, e che ha sempre sottolineato la relazione tra qualità del governo e della democrazia e maggiore presenza delle donne nei luoghi istituzionali, ha, a suo tempo, espresso soddisfazione per questa decisione del Governo poiché l'obiettivo della piena integrazione delle donne nei processi decisionali e nella rappresentanza politica e istituzionale è funzionale alla reale attuazione del modello democratico, che fonda la sua legittimazione sulla piena e libera partecipazione di tutti i cittadini e le cittadine alla vita pubblica.

L'uguaglianza fra uomini e donne è un principio fondante di tutte le democrazie moderne e, in Europa, uno degli obiettivi principali che sia gli Stati membri che le istituzioni dell'Unione si sono impegnati a perseguire con specifiche azioni politiche e misure legislative.

Ecco perché, per favorire il riequilibrio di genere nelle elezioni regionali, quasi tutte le Regioni hanno adeguato il proprio sistema elettorale introducendo la doppia preferenza di genere, così com'è stato fatto dal legislatore nazionale nella normativa elettorale degli Enti locali e nella normativa delle elezioni europee ( in tal ultimo caso introducendo la tripla preferenza di genere).

Ne rimangono ormai poche che non hanno sentito la necessità e l’urgenza di farlo per garantire una maggiore presenza femminile (genere oggi meno rappresentato) nei propri Consigli Regionali, ma così facendo hanno eluso il dovere di adeguarsi al disposto normativo della legge quadro nazionale n. 20 del 2016, che non lascia alle Regioni discrezionalità nella scelta applicativa del disposto nazionale ove la legge elettorale regionale preveda le preferenze.

Va, peraltro, evidenziato che il quadro costituzionale, come più volte chiarito dalla giurisprudenza amministrativa e costituzionale, garantisce i principi di “democrazia paritaria” che trovano direttamente la loro configurazione nelle norme di cui agli artt. 2, 3, 37, 51 della stessa Costituzione, nonché nelle norme internazionali ratificate e dell’Unione europea.
Le chiediamo Ministra di volere intervenire affinché con rapidità venga sanato localmente questo inaccettabile vulnus di democrazia in ossequio alla normativa costituzionale, europea e nazionale.

Con i migliori saluti.

Per Noi Rete Donne
Daniela Carlà, Antonella Anselmo, Paola Catania, Carla Marina Lendaro, Laura Onofri, Antonella Ida Roselli
PDF LETTERA

Roma, 23 aprile 2021

RISPOSTA DELLA MINISTRA GELMINI


noi_rete_donne_Risposta_Ministra_Gelmini.pdf

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