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Il primo martire della mafia

Il primo martire della mafia

“Il primo martire di mafia - L'eredità di Padre Pino Puglisi" è un nuovo libro che racconta, per la primissima volta, cosa accadde dopo l'uccisione per mano mafiosa del Beato Padre Puglisi, nel 1993.

Giovedi, 29/09/2016 - “Il primo martire di mafia - L'eredità di Padre Pino Puglisi", è stato scritto a quattro mani da Salvo Ognibene e Rosaria Cascio, che con il beato palermitano ha instaurato un rapporto di amicizia terminato solo con l’uccisione del sacerdote per mano mafiosa.

Il libro, già nella top ten dei 10 libri più venduti nelle librerie cattoliche secondo Toscana Oggi, è stato pubblicato per le Edizioni Dehoniane, casa editrice cattolica che, nata subito dopo il Concilio Vaticano II, conta oggi più di 3.000 pubblicazioni e tante firme illustri. Il libro trova nella prefazione di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, una sorta di spinta ad essere coerenti perché ciò che viene ereditato va meritato e custodito. Anche e soprattutto in questo caso.

Il libro si interroga su cos’è cambiato dopo la morte di padre Pino Puglisi, ucciso a Palermo da Cosa nostra il 15 settembre 1993 per il suo impegno evangelico e sociale? Il primo martire della Chiesa ucciso dalla mafia, proclamato beato nel 2013, ha lasciato una sfida da raccogliere: l’elaborazione di una pastorale più vicina agli ultimi e capace di fronteggiare i fenomeni mafiosi, soprattutto quelli di natura culturale. Dalle parole di condanna di Giovanni Paolo II a quelle di scomunica di Papa Francesco si è realmente passati, nella Chiesa, «dalle parole ai fatti»? I sacerdoti e le comunità cristiane sanno come comportarsi in modo evangelico di fronte alla prepotenza mafiosa? Esistono esempi di buone pratiche cristiane, che potrebbero essere riprodotte in contesti simili?

In occasione dell’uscita del libro viene lanciato il sito www.chiesaemafia.it



Sinteticamente i punti di forza del libro:

1. GLI AUTORI: Rosaria Cascio è cresciuta nei gruppi giovanili condotti da Padre Puglisi negli anni 80 e, sino alla morte del sacerdote, ha intrecciato con lui una lunga e profonda amicizia. Protagonista anche del poi, Rosaria Cascio per la prima volta racconta il dopo Puglisi, dalla sera della sua uccisione ai nostri giorni. La storia di una eredità non facile che la Chiesa palermitana non sempre è riuscita a continuare sulle orme del martire

Salvo Ognibene è un giovane e brillante studioso dei rapporti tra Chiesa e mafia. Ha fondato il sito di informazione www.dieciventicinque.it ed ha contribuito alla scrittura di diversi dossier di denuncia sulla mafia in Emilia Romagna

2. I CONTENUTI :dalle parole ai fatti: Puglisi è stato un esempio seguito dalla Chiesa che a parole definisce la mafia “struttura di peccato?” Che ne è, oggi, delle opere di Puglisi? Si può definire, quella del Beato, una “rivoluzione interrotta”? Gli autori raccontano, con documenti alla mano, la storia di una Chiesa che non riesce a fare il grande salto dalle parole ai fatti. Nonostante l'esempio chiaro della vita di Padre Puglisi. Si ripercorrono le tappe più importanti del dopo Puglisi, dalle strutture da lui guidate e poi progressivamente interrotte, dal mancato studio del suo metodo pastorale rimasto inapplicato in ogni ambito, sino agli eventi di Brancaccio, tra liti e contrasti tra chi avrebbe potuto continuare il lavoro iniziato da Puglisi e chi, invece, ha preso il suo posto cambiando nettamente direzione di percorso. Perchè tutto questo è potuto succedere? Ed oggi, il nuovo Vescovo Don Corrado Lorefice, che direzione sta iniziando a percorrere nel rapporto Chiesa-mafia? E la Chiesa nazionale, quella di papa Francesco, sta cambiando direzione rispetto al passato anche recente?

3. IL PARADOSSO: A differenza di quanto accade nella sua terra, Puglisi ed il suo metodo educativo e pastorale sono studiati ed approfonditi in Emilia Romagna, terra sì di mafia ma anche di riscossa antimafiosa. Un esempio di buone pratiche raccontato in prima persona dai diretti protagonisti

4. LA PREFAZIONE: la prefazione del libro è scritta a quattro mani da Nicola Gratteri (magistrato e saggista, Procuratore della Repubblica a Catanzaro. Impegnato in prima linea contro la ndrangheta, vive sotto scorta dal 1989) ed Antonio Nicaso (scrittore, docente universitario e giornalista, è tra i maggiori esperti di ndrangheta a livello internazionale)

5. CASA EDITRICE: il libro è pubblicato dalle Edizioni Dehoniane, una delle più importanti case editrici cattoliche a livello nazionale

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