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Il secondo Quaderno del Centro Documentazione Internazionale Alma Sabatini

Il secondo Quaderno del Centro Documentazione Internazionale Alma Sabatini

La nuova collana intende riaprire e approfondire la discussione sul rapporto tra linguaggio, sessismo, mutamenti sociali, uso politico

Martedi, 04/04/2023 -

Tra le iniziative di rilancio del ruolo del Centro Documentazione Alma Sabatini, una delle associazioni femministe storiche nata in onore della grande linguista, c’è la creazione della collana “I quaderni di Alma Sabatini” (Iacobelli) con l'obiettivo di rinnovare e rilanciare la ricerca, il confronto e la promozione del pensiero femminista sul tema della lingua.

Il primo numero dal titolo Dove batte la lingua oggi?” ha affrontato attraverso varie voci e ottiche il tema di natura politica del rapporto tra linguaggio e cambiamenti dei soggetti sociali nella chiave della “inclusività”, con contributi di Giulia Caminito, Maria Rosa Cutrufelli, Sara De Simone, Laura Fortini, Alessandra Pigliaru e Bianca Pomeranzi.

Il secondo quaderno dal titolo “I linguaggi della scrittura”, curato da Laura Fortini è una sorta di indagine sulle differenti forme di uso della lingua nella scrittura.

Per capire alcune direttrici e intenzioni che questo percorso di ricerca intende seguire può essere utile riprendere alcune parti dell’introduzione alla collana scritta Maria Rosa Cutrufelli, presidente del Centro Alma Sabatini, che sottolinea giustamente la esigenza di affrontare il tema in una chiave aperta anche a interrogativi e consapevolezza delle complessità. “Sono passati 35 anni dall’uscita delle 'Raccomandazioni' - scrive Maria Rosa Cutrufelli - e nel frattempo gli interrogativi sulla funzione della lingua e il suo scambio con il sessismo si sono complicati e moltiplicati. La parola d’ordine oggi è inclusività: chi non è nominato non esiste e il diritto ad essere visibile è ciò che chiedono tutti i soggetti sinora esclusi dalla nominazione, le donne ma anche le persone non binarie, il mondo LGBTQ, eccettera. Gli interrogativi si sono complicati e anche l’impazienza rivendicativa. Ma i mutamenti linguistici hanno tempi lunghi e sono tutt’altro che facili da indirizzare nel verso giusto - prosegue Cutrufelli - e un Centro internazionale come quello che porta il nome di Alma Sabatini non può non chiedersi a che punto siamo oggi, cosa abbiamo guadagnato (o perso) per quanto riguarda l’uso non sessista della lingua. Su questo la prima cosa è riguadagnare una memoria storica della lingua perché quello che talvolta ci appare come innovazione in altri tempi era uso comune.





















E allora la domanda è “perché si sono persi nello scorrere del tempo?” Ad esempio sarebbe interessante capire quando il suffisso “essa” in tanti nomi di professioni e titoli ha assunto una connotazione negativa. "Eleonora d’Arborea era chiamata giudicessa. Da molti esempi - continua Maria Rosa Cutrufelli - emerge una verità enunciata con chiarezza ne 'Il sessismo della lingua italiana' . Cioè che la lingua pur essendo uno strumento che condiziona la realtà non esprime altro che le nostre opinioni e le opinioni sono soggette a mutamenti, cambiano e si possono cambiare”.

Interessante comunque anche una osservazione finale sul tema del linguaggio. “L’inclusione linguistica - scrive - deve accompagnarsi all’accessibilità. Un testo può essere inclusivo e politicamente corretto ma se chi lo legge non capisce, non raggiunge il suo scopo. Un rischio che corrono tutti quei testi che sostituiscono le desinenze con asterischi o vocali cosidette neutre come la u. Ecco perché la discussione sulla lingua e sul suo cambiamento deve accompagnarsi a quella riforma di cui parlava Alma Sabatini, che non concerne solo il piano linguistico e quello sociale ma che investe il nostro immaginario”.

Per chi fosse interessato ai Quaderni di Alma Sabatini essi sono accessibili on line sul Sito di Iacobelli Editore.


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