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LA FINE DELLA PRIMA REPUBBLICA è avvenuta il 29 gennaio 2022

LA FINE DELLA PRIMA REPUBBLICA è avvenuta il 29 gennaio 2022

Durante le votazioni per l'elezione del Presidente della Repubblica abbiamo visto il Parlamento in ginocchio: quali saranno le conseguenze?

Martedi, 01/02/2022 - Molti amici mi avevano chiesto come mai non mi esprimessi sull'elezione del Presidente della Repubblica. Non avevo quasi nulla da dire. Mi sembrava logico che Letta, proponendo Draghi riportasse sull'onda dell'esistenza il Pd, poi contavo su Salvini che ha fatto di tutto per far colare a picco la destra (a danno di Giorgia Meloni che, sempre brava, aveva indicato Draghi), poi ero anche arrivata a sperare nell'egocentrismo di Berlusconi che, per passare alla storia, inviava al Quirinale il nemico, infine in Draghi che obbligasse Letta, forse davvero democristiano oltre misura. E' andata bene, nonostante le mie illusioni (la situazione è davvero peggiore di quello che pensavo.

Infatti abbiamo visto il Parlamento in ginocchio. Possiamo non vedere quale disastro sia quello spettacolo? quali le conseguenze? Il paese è stato allevato nelle ideologie, non ha mai avuto né ha ancora il senso dello Stato e, dopo decenni di abbandono - i partiti tutti colpevoli, quelli della sinistra più di tutti perché sapevano di essere stati populisti e non hanno cercato "visioni" nuove per i vecchi principi - è allo sbando. Alle recenti amministrative non va a votare: non ha più "fiducia". 

Ne consegue che ormai i cittadini si fanno del male da soli: non riescono a pensare di dover salvare le istituzioni, che ormai confondono e non pensano che sono il fondamento di tutto quello a cui aspirano. Il Parlamento non ha più per loro nessun significato che lo faccia sentire "casa" e non sanno più che cosa voglia significare andare a votare.

Lo spettacolo di questa elezione è terribile: un migliaio di rappresentanti del popolo che li ha eletti non sono stati capaci - non basta avere avuto un Presidente della Repubblica e un Presidente del Consiglio che non sono stati eletti (e non è la prima volta): sono dovuti andare a "supplicare", contro il volere espresso e il richiamo alla correttezza. istituzionale l'ottimo Mattarella. Un'umiliazione troppo grande. Peggio di quando andò al governo Berlusconi, di cui ci si sono dimenticate le "leggi ad personam" e si ricorda la incredibile vita morale a cui è stato permesso, senza proteste della sinistra che riportassero la gente in piazza. Salvini ha mostrato la sua estraneità al ceto politico e Conte ha ancora una volta mostrato il basso interesse di uomo disposto a tutto per diventare Conte 3. Ma è stato permesso di usare la doverosa ipotesi della candidatura femminile per umiliare la Casellati, nota per la difesa della nipote di Mubarak, a rappresentare la destra. E a strumentalizzare l'inconsapevole Elisabetta Belloni, degna della massima stima e di rappresentare il valore delle donne. Con Casini cambiacasacche e abituato ai metodi democristiani che si riserva successi futuri. Con il M5S alla deriva con il solo Di Maio che ha impiegato quindici anni (a nostro danno) per imparare che esiste la politica. E con Letta, la delusione dell'arte manovriera che i giornali gli attribuiscono, ma non ha tirato fuori dall'irrilevanza il Pd, non ha avanzato proposte e ha solo finalmente, sembra, recuperato il Renzi che resta il solo leader che abbia quel partito, che lo ha ridotto a crearsi un suo partito che  sembra non contare, anche se ha una pattuglia parlamentare di una cinquantina di voti necessari in tutte le occasioni. Ha anche permesso la perdita di Draghi, destinato a tener fede al suo programma e a rischio di condanna in Aula perché le riforme a cui si appresta in questo anno pre-elettorale che, se dobbiamo diventare un paese con le regole degli altri paesi, faranno effetti tra un paio di anni. Nel frattempo lo sciopero della Cgil dimostra quanto a sinistra si sia capito del PNRR. L'anno pre-elettorale si annuncia gravido di problemi: si dice che "adesso si deciderà per il sistema elettorale proporzionale". Bene, pensiamoci sopra, come per tutta la politica della sinistra, perché voteremo con il Parlamento ridotto (grazie anche al Pd) e quindi i gruppi poco forti se la vedranno con la soglia di sbarramento: con le tensioni virali dell'Ottocento della "sinistra", facciamoci gli auguri. Un suggerimento a Letta: FATE SUBITO IL CONGRESSO!

Quindi, "meno male che c'è Mattarella" (un cattolico non democristiano, tra l'altro) e rimettiamoci al lavoro per "fare come se ci fossero i partiti e il Pd" (ma non lo farà).

Comunque credevamo che Berlusconi avesse posto fine alla prima repubblica. Non è così: abbiamo percorso tutta la discesa, ma è ieri che, con l'umiliazione del Parlamento e con la "resa a Mattarella per un altro settennato, è diventato credibile il presidenzialismo. Nulla di sconvolgente: il 29 gennaio 2022 è finita davvero la prima Repubblica. Basta saperlo.


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