Il ritratto dell'unica donna che partecipò all'impresa dei Mille
Mercoledi, 25/07/2018 - Metti una sera d’estate a Castel Sant’Angelo. Una brezza fuori tempo che solletica i pensieri. Una donna dagli occhi curiosi che presenta il suo libro con una passione trascinante, gesticola, si scatena, insiste sulla veridicità dei fatti, si accalora. Il romanzo (Maria Attanasio, La ragazza di Marsiglia, Palermo, Sellerio 2018) è ambientato in pieno Risorgimento e la protagonista è l’unica donna ad aver fatto parte della famosa spedizione dei Mille condotta da Giuseppe Garibaldi. Il senso di colpa ti restituisce l’espressione sconsolata della tua insegnante di storia che non si capacitava di come la storia proprio non ti entusiasmasse. E allora ti dici che no, il romanzo storico non fa per te, non ti prenderebbe. Però lo compri e te lo fai pure autografare, perché la vicenda di quella donna forte e cocciuta ti stuzzica e magari qualche pagina la manderai giù. E invece è lui che ti manda giù, risucchiandoti in una dimensione lontanissima da cui non riesci a staccarti e hai sete di saperne di più e ancora di più. E allora ti accorgi di come la storia non sia altro che questo, un intricato intreccio di accadimenti di donne e uomini che si sono amati, calpestati, traditi, aiutati.
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