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L’odore delle cose che ho perso: buona la prima di Manuela Monda

L’odore delle cose che ho perso: buona la prima di Manuela Monda

Questo tuo figlio o figlia noi lo prendiamo e lo facciamo nostro o nostra

Domenica, 07/08/2022 - Si è presentato a Fragagnano (TA), terra di origine dell’autrice Manuela Monda la sua opera prima dal titolo suggestivo e profumato: L’odore delle cose che ho perso (Bertoni ed). La presentazione è avvenuta il 5 Agosto 2022 e di fronte ad un pubblico attento l’amica Francesca Franzoso ha introdotto la scrittura fluida e lirica della scrittrice.
Moderatrice della serata, la giornalista e studiosa di migrazioni Tiziana Grassi che si è soffermata, in apertura della serata, sul fenomeno dell'emigrazione che ha interessato in passato anche la comunità fragagnanese. Gli intermezzi musicali sono stati curati da Cristian Marino che rispondeva quasi come una botta e risposta alle parole del libro con le note e voce, con pianoforte e voce direbbe Teresa de Sio. Presente con il suo Corriere nazionale il caporedattore Roberto De Giorgi.
Chi scrive era molto coinvolta dall’evento dato che con Manuela si sente in sorellanza, combattente con lei di tante battaglie femministe. E infatti il giorno prima ho sognato l’evento quasi come un incubo: io e lei insieme non facevamo altro che pulire e pulire la splendida location che avrebbe ospitato l’evento: i giardini Dell’Antoglietta di Fragagnano. Chissà cosa voleva indicare questo sogno, so solamente che mi sono svegliata stanchissima. Ma nella sera della presentazione del libro qualcuno mi ha consolata sul significato: sognare di lavare il pavimento indica che dobbiamo cercare modi per migliorare noi stessi, ripulire tutto ciò che è sfavorevole e far brillare i nostri punti di forza. Certamente nella nostra vita perderemo dei pezzi, rincorreremo degli odori perduti, ma sapremo sempre come ritornare a casa, se ci esercitiamo a farlo partendo dal nostro timone, dai nostri valori.
L’autrice aveva gli occhi fiammanti di felicità, di fronte a lei tanti amici che ascoltavano con emozione le parole del suo libro. E lei ci ha ringraziati tutti, uno per uno e per una, dicendo in modo disarmante che mostrava “gratitudine” per tutto l’affetto che il pubblico le stava mostrando. Che bella parola aveva scelto. Adamantina, luccicante, quasi lucidata con la paglia sul marmo. Essere grati. Non sempre si riceve gratitudine dalle azioni che offriamo al mondo, a volte ci sembra che questa parola sia stata dimenticata, e invece ha una potenza incredibile. C’ è all’interno di essa tutto l’affetto verso chi ci ha fatto del bene, nitido dentro di noi il ricordo del beneficio ricevuto e desiderio di poterlo ricambiare. E lo facciamo subito, Cara Manuela, dicendo che questo tuo figlio o figlia noi lo prendiamo e lo facciamo nostro o nostra. Le tue parole le semineremo nel mondo. Buona vita a tutte e a tutti.
Elena Manigrasso

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