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Lo sciacallaggio continuo del condizionamento mediatico

Lo sciacallaggio continuo del condizionamento mediatico

Striscia la Notizia con un servizio non rispondente al vero inizia anticipatamente una propaganda elettorale ai danni del paese ex terremotato di Auletta (Salerno) sfruttando il tema del recente terremoto in Abruzzo.

Venerdi, 17/04/2009 - Quando la TV è al servizio degli interessi di gruppi organizzati contro i diritti del cittadino si riconosce dallo stile inconfondibile provocatorio paragonabile a una sorta di sciacallaggio psicologico. Affranti della tragedia che ha colpito la città de l’Aquila e dintorni, invece di riflettere onestamente sulle reali responsabilità politiche, si catapultano in TV strategie per la campagna elettorale delle prossime elezioni comunali. Nemmeno una trasmissione provocatoria come “striscia la notizia” può sfruttare un momento così drammatico per offrire un’immagine non corrispondente alla realtà. Si sta parlando di Auletta (Salerno), uno dei paesi che vissero in modo drammatico il sisma dell’Irpinia negli anni ’80, e che dignitosamente ha saputo risolvere la difficile situazione abitativa delle famiglie sfollate. Dalla trasmissione sopraccitata sembrava quasi che esistessero soltanto famiglie con sistemazioni abitative provvisorie, mentre non corrisponde assolutamente al vero. Il dolore è un’opportunità che permette all’essere umano di proiettarsi verso il futuro, e in quest’ottica nasce da allora la “Fondazione Mida” –www.fondazionemida.it-, un Osservatorio atto ad alimentare non solo dei meccanismi permanenti di conservazione della memoria dei luoghi e dell’evento, ma una missione scientifica e culturale sul campo attraverso la collaborazione di variegate Università del nord e del sud Italia. La sede è presso il Museo Botanico Mida 02, nell’area di Pertosa, adiacente alle Grotte dell’Angelo, dove nella grotta è raffigurato l’inferno di Dante Alighieri e dove nei Musei è in corso un avveniristico progetto “Parco a Ruderi”, luogo dell’anima, laboratorio del fare, per ritrovare l’uso del tempo attraverso il lavoro con le mani, fino alla consapevolezza del sé.

Il racconto viene dalla dott.ssa Giustina Marena, moglie del vice sindaco di Auletta, dott. Carmine Cocozza. “Nel 1999”, continua Giustina Marena, mio marito mi disse: ‹il nostro paese deve risorgere e dare più possibilità alle nuove generazioni di viverci, crescerci, diventare grandi, studiare, farsi uomini, e realizzare i loro sogni qui, ad Auletta›! La situazione era precaria, con una generazione cresciuta nei prefabbricati pesanti del dopo sisma. Si fece così una lista: “Lavoro, Solidarietà, Sviluppo”. I paesi sono come le persone, hanno bisogno di essere amati. Sono come i vecchi, hanno bisogno di essere ascoltati. Sono come i bambini, hanno bisogno di essere sognati, per poi sognare a loro volta. Ai paesi bisogna dare valore, bisogna riconoscergli una missione, e se non ce l’hanno si spopolano, scendono a valle quando non sono amministrati bene…

Mio marito ama regalare il libro di Bollea “Le madri non sbagliano mai” a tutte le mamme che danno alla luce un bambino. Lo hanno regalato già a tutti i bambini nati nei 19 comuni appartenenti al piano sociale di Sala Consilina (circa settantamila abitanti). Inoltre Auletta ha la “Casa delle Parole”, con Auditorium, Teatro, per eventi culturali e artistici, “la Casa della Solidarietà”, dove vengono ospitate le persone autosufficienti bisognose di aiuto, desiderose di socializzare e dove si svolgono attività di recupero e di fisioterapia, “La casa della Terra”, dove ci sono ampi locali muniti di tutta l’attrezzatura per organizzare eventi privati per chi non possiede grandi locali per farlo”.

Auletta ospiterà il 2-3 maggio 2009, presso il Complesso Monumentale “Jesus” una Mostra dei più grandi artisti italiani per sostenere economicamente i terremotati d’Abruzzo”.

Questo meraviglioso racconto che narra veramente la storia di un paese italiano e non di quello dei Balocchi di Pinocchio esiste davvero, e non cambierà l’autentica identità politica colma di stratificazioni morali e sociali dopo un programma televisivo mirante a darne un’immagine totalmente differente dalla concreta realtà, un’immagine simile alle tante situazioni pre-morali che strapopolano le semplificazioni imperanti di regime.

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