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Mare di Grano

Mare di Grano

La prima del film del regista Fabrizio Guarducci, opera imperdibile per il cast, la colonna sonora, le riprese meravigliose, i contenuti di speranza

Domenica, 16/09/2018 - Mare di grano, proiettato in prima visione a Roma, Nuovo Cinema Aquila il 13 Settembre 2018. Un film rivolto prevalentemente alle famiglie e ai loro piccoli, che narra la storia di tre bambini, Adam, Arianna e Martino uniti da un peculiare destino ispirato dai valori essenziali della vita, come la solidarietà. Tre anime pure unite da empatia, alleanza, sulla condivisione e riscoperta del valore quasi dimenticato di essere davvero e soltanto bambini. Un’esperienza unica, un frammento di vita condivisa da una fuga dei bimbi verso la verità, alla ricerca del mare, attraverso le meraviglie della natura del paesaggio toscano in Val d’Orcia. Tutto inizia con il piccolo Adam, un bambino solo e sperduto alla ricerca disperata del mare, dal quale riferisce di provenire. Quel mare simbolo di un mondo sperimentato prima della nascita, dalle acque che cullano nei mesi precedenti i natali di tutti i bambini. Adam cerca così quella serenità che accompagna nel suo vissuto il ritmo della dimensione fetale. E’ alla ricerca di posti solitari per dormire sognando il suo mare. E’ così che incontra Arianna, l’elemento femminile accogliente, la bambina incontaminata dal pensiero adultiforme, una realtà troppo spesso poco rispettosa del mondo infantile. Uniti alla ricerca del mare fuggono insieme dal pensiero pragmatico e crudele della famiglia di Arianna e da quella di Martino, un bambino che vuole salvare Pina, la sua papera addomesticata dalla macelleria del padre.
Nel viaggio avventuroso colmo di emozioni, di fiabe e leggende i bambini conoscono quella spiritualità negata all’infanzia di oggi: il contatto con la straordinaria bellezza e perfezione della natura. Le figure adulte capaci di confrontarsi con l’Anima bambina sono prevalentemente figure femminili: le mamme, la turista, l’assistente sociale, quest’ultima particolarmente sensibile, quella sensibilità molto difficile da esperire nell’ambito istituzionale. Pur essendo sensibile, infatti, l’assistente sociale non può uscire dallo schema previsto dal rigido regolamento vigente, così vince ancora la speranza, la libertà del pensiero creativo dell’infanzia. Adam, per poter vivere nella realtà senza perdere il sogno, sceglie l’unico adulto in grado di rispettare la sua vita, l’unico dall’Anima pura: il giullare di nome Rimando, il menestrello interpretato magistralmente da Sebastiano Somma. Rimando, incontrato durante il viaggio, affascina i bambini con le fiabe, leggende, con quel ritmo sano appartenente alla saggezza popolare, ora purtroppo dimenticato. E si arriva alla “Spada nella roccia”, una legenda particolarmente significativa per il suo valore iniziatico, proprio come il percorso simbolico dei tre piccoli protagonisti. La spada conservata nella Rotonda di Montesiepi, in provincia di Siena, non narra una legenda ma una storia vera, quella del cavaliere Galgano Guidotti, che, dopo una crisi mistica, conficca la sua spada nella roccia come simbolo di croce rinunciando al potere, per dedicarsi all’amore cristiano.
Per i bambini, Sebastiano Somma, eccellente amico e narratore rappresenta l’adulto portatore di fantasia creativa, in quanto al di sopra di ogni sovrastruttura. La cosa più importante al mondo è amare e essere amati, insegna il menestrello ai bambini, che si chiedono: “Allora perché le persone fanno la guerra”? “Perché non si conoscono” risponde Rimando.
Pur conoscendo bene lo schema della realtà il personaggio-menestrello canta e narra ai bambini la vita come ogni minore vorrebbe conoscere, attraverso il rispetto del senso della meraviglia, una sorta di magia salutare ora sostituita dalla freddezza dei giochi informatici. La differenza tra due categorie natura/computer è abissale, soprattutto per la carenza di nutrimento interiore da parte dell’uso eccessivo degli strumenti informatici. Il senso della meraviglia scalda l’animo infantile verso un senso dell’Io, una rinnovata coscienza libera da omologazioni. Tutto nel film infervora anche l’anima del pubblico, in un insieme avvolto dalla magia dell’ammirazione di paesaggi stupendi, riprese mozzafiato uniche per la loro bellezza, reali ma quasi appartenenti al sogno di ogni essere libero. I bambini si soffermano con un senso di devozione a contemplare la forma delle nuvole e tanti altri dettagli della natura comunemente ignorati sviluppando al massimo la fantasia.
La colonna sonora composta da Pino Donaggio accompagna con dolcezza lo scorrere ritmico delle immagini.
I nomi di spicco del cast sono: Sebastiano Somma, Ornella Muti, Paolo Handel. Presenti alla proiezione i tre bambini, gli attori, Alessandro Paci, Francesco Ciampi e altre eccellenze del mondo dello spettacolo.
Sebastiano Somma e il regista Fabrizio Guarducci presentano il film e dopo la proiezione partecipano al dibattito insieme al pubblico, che manifesta un caldo consenso. L’attore, scelto dal regista come unico e possibile interprete di Rimando, probabilmente anche per la sua eccezionale poliedricità, offre in questo ruolo un’originale interpretazione. Un successo garantito quando nell’artista la passione si fonde all’esperienza per raggiungere quell’armonia che caratterizza la raffinatezza dei grandi. Sebastiano Somma racconta che una volta accettato il ruolo, si è messo subito alla ricerca di oggetti che caratterizzassero il suo personaggio, così si è ritrovato nel negozio di giocattoli specializzato per gli accessori di Harry Potter!
A Fabrizio Guarducci l’idea del film è stata suggerita dalla scomparsa nelle campagne toscane di suo figlio, ancora bambino. Dopo alcune ore di affannose ricerche lo ritrova in compagnia di un’amichetta molto simile alla protagonista del film. La sua immedesimazione nelle vere esigenze infantili permette di offrire al mondo adulto una profonda riflessione. Il regista, già affermato documentarista, è anche uno scrittore e fondatore della casa editrice Lorenzo de’ Medici.
I tre bambini, nella vita, Jessica Barlacchi, Elia Scolari e Riccardo Maria Chirica, non hanno esperienza cinematografica e il regista sceglie di non far seguire loro alcun copione, puntando così sulla spontanea immaginazione dei giovanissimi attori, per ottenere quella libertà creativa che caratterizza la freschezza del film. Riprese autentiche e pedagogicamente colme di significato che offrono ai tre coraggiosi e piccoli amici un vissuto di massima creatività non solo nell’esperienza cinematografica. Riccardo Maria Chirica, nel ruolo di Adam, manifesta un particolare talento per la mimica e l’espressività.
Per i suoi profondi contenuti offerti con grande semplicità, senso del ritmo, fantasia e raffinatezza, il film è rivolto a tutti, preferibilmente a genitori e bambini. “Mare di Grano” dovrebbe proporsi come progetto educativo nel mondo della scuola.

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