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Nel centro di Siena l’arte é Factory

Nel centro di Siena l’arte é Factory

La Factory Visionaria è un cammino intessuto di materiali e suoni, colori e parole, é l’intreccio di artisti di varie parti del territorio

Martedi, 21/12/2021 - Come racconta nella brochure di presentazione dello spazio che si trova in Via della Sapienza a Siena, Elena, ha colto l’intuizione di fondare una Factory dopo aver scoperto la Factory di Andy Warhol ed aver visto in un quadro tutte le arti e i materiali che possono essere utilizzati per esaltare odori, sensazioni, intuizioni.
I colori delle opere esposte creano atmosfere parlanti fra le vetrine della via che conduce alla Basilica Cateriniana di San Domenico, gioiello gotico della città, affrescato dal Sodoma e da altri astisti dell’epoca.
Nello spazio, una vera Bottega delle arti, vengono proposte presentazioni di libri, opere di artigianato, ma soprattutto Mostre di pittura.
Al momento è in corso una personale di Elena Maggiulli, ma dal 20 dicembre fino al 25 saranno esposte opere di vari artisti in una collettiva che racchiude il cuore pulsante degli artisti del luogo.
A questa seguirà una personale di Maria Cristina De Amicis fino al 6 gennaio ed, a seguire, una personale di Paola Dei con il titolo I Pierrot-te di Paola.
Chiedo ad Elena di raccontarci la sua avventura di gallerista e fondatrice della Factory Visionaria.
“Più che una avventura da gallerista la Factory nasce da un sogno, da una visione, stimolata da racconti legati alla musica jazz, dalle poesie di Lou Redd. Poi un giorno davanti al quadro di un artista, Fabio Canestri, intitolato Tre in jazz, ho pensato di creare un luogo che fungesse da vetrina per tutti gli artisti e gli artigiani locali.
A seguito di questo è nato spontaneamente un gruppo di artisti che ha dato corpo alla mia idea. Si sono unite tutta una serie di persone che condividono gli stessi valori, lo stesso amore per le arti e il pensiero che l’arte stessa possa essere curativa. Per me è stato decisamente curativo portare a termine il progetto. Sono stati gli altri che mi hanno permesso di trasformare in realtà le mie intuizioni. Tutto è nato sotto un cielo stellato. Io ricordo questo; tantissime stelle, racconti, stimolazioni, un quadro e tanti artisti.
Tutto è nato in un momento difficile come quello della pandemia ma questo spazio ha contribuito ad unirci ed unire le nostre forze.
Come ho detto tutto è partito da una idea Visionaria ma tutto è poi diventato Spazio associativo, bottega, dove entrano creativi che usano varie forme espressive e materiali vari. È una condivisione continua e una contaminazione delle varie arti oltre ad essere una crescita che avviene anche attraverso corsi che proponiamo a piccoli gruppi.
Tutto questo ci permette di portare avanti il mio sogno, accolto e condiviso all’inizio dal mio compagno, ma poi da moltissimi altri. Siamo stati definiti artisti fuori dal coro e per me questa è una cosa molto bella perché noi viviamo in una via particolarissima, nel pieno centro storico della città con suggestioni che arrivano dal Medioevo. Siamo un pò il filo conduttore che partendo da allora prosegue un cammino attraverso le arti evolvendosi e cercando sempre nuove forme di espressione. L’arte è come una freccia che viene puntata verso il futuro. È una spinta propulsiva.
Adesso si stanno susseguendo tutta una serie di esposizioni. Dopo la collettiva avremo le opere di Maria Cristina De Amicis che usa due tecniche; una sognante con l’acquerello ed una molto passionale e forte con gli acrilici. Sono due forme artistiche molto forti e personal
Adesso sta concludendosi la mostra di Elena Maggiulli che ama creare e sperimentare forme espressive diverse ma che predilige esprimersi con la manipolazione del colore su tessuto. Lei dipinge sete meravigliose con le quali realizza lavori particolari e molto attuali.
Sto sorridendo al pensiero di un giovane ragazzo con il quale volevamo fare delle esposizioni; lui mi aveva chiesto di portare gente giovane e moderna, ho avuto il piacere di fargli notare che nessuno è più moderno di chi non è più giovanissimo.
Uno dei fili conduttori che mi viene in mente adesso è quello di dare spazio a chi fa ricerca artistica stimolando e stimolandosi.
Dal 20 dicembre ci sarà una collettiva natalizia che è anche di vendita con la possibilità di poter acquistare piccoli capolavori di arte. Espongono 12 artisti senesi a cominciare da Carlo Sassi, affermato medico e scultore che ci ha portato sculture mignon.
Elena Maggiulli e Maria Cristina De Amicis che abbiamo già citato, poi Enzo Gambelli, uno dei soci fondatori, con le sue ricerche particolarissime sull’archeologia contemporanea, Anita Kidalova, una artista che viene da uno studio classico e realizza acquerelli che collegano la sua arte al nostro territorio, incisioni di Sergio Pratesi, Maria Stella Corfini che ci porta nelle atmosfere sognanti di Fellini, Ilaria Finetti, che fa parte della Factory da tempo e che realizza visioni molto particolari dei pianeti, Paola Dei con i suoi Pierrot-te che hanno insito un sogno poetico e la senesità, Jacopo Marchi, Elisabetta Merlotti, Rosanna Mirolli.
In questo momento abbiamo esposto anche il libro a cura di Paola Dei e Franco Mariotti dedicato a Gigi Proietti intitolato: Gigi Proietti archeologia della risata che contiene i disegni delle artiste dell’associazione ALI, fra cui Elena Maggiulli.
Adesso sorrido pensando al soprannome che mi è stato dato: fattoressa da Factory e devo dire che mi piace molto, perché mi fa sentire in fermento e in sintonia con la ricerca degli artisti.
Voglio ricordare che dell’Associazione fanno parte, come socio onorario, Alessandro Finaz chitarrista di Bandabardò e di Piero Pelù ed una poetessa molto interessante che é Elena Merlotti”.
Tutto questo per me che sono Psicologo dell’Arte e Art Terapeuta non può che affascinarmi è naturale ente stimolarmi per la mia prossima esposizione.

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