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Noi Rete Donne Ai Presidenti di Regione che devono ancora adottare la doppia preferenza

Noi Rete Donne Ai Presidenti di Regione che devono ancora adottare la doppia preferenza

Ai Presidenti delle Regioni: Piemonte, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Puglia, Liguria, Sicilia. Obiettivo è superare la scarsa presenza delle donne nelle Istituzioni

Mercoledi, 15/07/2020 - Ai Presidenti delle Regioni
Piemonte, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Puglia, Liguria, Sicilia

e, p.c. Al Presidente del Consiglio dei Ministri,
Alla Ministra dell’Interno,
Al Ministro dei Rapporti con le Regioni

Copia nota in pdf

Gentilissimi e gentilissime,

Nelle scorse settimane il Consiglio dei Ministri ha sollecitato le Regioni che non si sono adeguate alle disposizioni della legge 20/2016 sulla normativa elettorale relative alla doppia preferenza a farlo con la massima urgenza, sottolineando l’ importanza, ancor più in questo particolare contesto storico in cui occorre dare nuovo impulso per costruire il futuro del nostro Paese, di garantire l’equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini all’interno dei Consigli regionali.

'Noi Rete donne', che da decenni lavora sul tema della democrazia paritaria, e che ha sempre sottolineato la relazione tra qualità del governo e della democrazia e maggiore presenza delle donne nei luoghi istituzionali, non può che essere contenta che anche le Regioni, ancora inadempienti, si adeguino alle disposizioni volte a garantire l’equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini nei consigli regionali, seguendo i principi della nostra Costituzione che con l’art.3 si è posta l’obiettivo di garantire una effettiva eguaglianza tra i cittadini e le cittadine e con l’art. 51 di promuovere con azioni positive l’accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive.

Esprime soddisfazione per questa decisione del Governo poiché l'obiettivo della piena integrazione delle donne nei processi decisionali e nella rappresentanza politica e istituzionale è funzionale alla reale attuazione del modello democratico, che fonda la sua legittimazione sulla piena e libera partecipazione di tutti i cittadini e le cittadine alla vita pubblica.
L'uguaglianza fra uomini e donne è un principio fondante di tutte le democrazie moderne e, in Europa, uno degli obiettivi principali che sia gli Stati membri che le istituzioni dell'Unione si sono impegnati a perseguire con specifiche azioni politiche e misure legislative.
La prospettiva della democrazia paritaria concretizza il dettato della Costituzione italiana ma questa non è solo una questione di giustizia e di uguaglianza, è uno strumento di rinnovamento della classe dirigente, è garanzia di maggiore trasparenza e rispetto della legalità, è occasione per migliorare i processi decisionali e i metodi nel modo di fare amministrazione e politica, apportando competenze, determinazione e concretezza.
Anche la Carta Europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale, elaborata dal Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa e dai suoi partners ha evidenziato che, fra i principi fondanti “La partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini alle decisioni è una “condicio sine qua non“ della società democratica” e che per attuarlo è richiesto alle autorità locali e regionali di “prendere tutte le misure e adottare tutte le strategie appropriate per promuovere una rappresentanza e una partecipazione equilibrata delle donne e degli uomini in tutti gli ambiti delle decisioni”
La maggior parte delle Regioni, ha adeguato il sistema elettorale per garantire l’attuazione del principio Costituzionale di cui sopra, così come sistemi di riequilibrio del genere meno rappresentato sono stati inseriti nel sistema elettorale nazionale e in quello dei Comuni.

Solo le vostre, non hanno sentito la necessità e l’urgenza di modificare la legge elettorale per garantire una maggiore presenza femminile nei loro Consigli Regionali.

Vi chiediamo quindi un’assunzione di responsabilità per rendere finalmente compiuto il nostro sistema rappresentativo. Si tratta di una ‘emergenza’ democratica dei vostri territori: le leggi elettorali vanno adeguate per garantire l’equilibrio nella rappresentanza tra donne e uomini nei consigli regionali: lo prevede una legge dello Stato.
E chiediamo altresì al Presidente del Consiglio, al Governo, ai Ministri competenti, in indirizzo, di vigilare affinchè sia colmato il deficit di democrazia presente in quelle Regioni a causa della scarsa presenza delle donne nelle Istituzioni; ci aspettiamo, quindi, che vengano assunte decisioni che aiutino a colmarlo.

Per NOI RETE DONNE
Daniela Carlà, Marisa Rodano, Laura Onofri, Patrizia Del Giudice, Mirella Ferlazzo, Alessandra Volpe

Roma, 14 luglio 2020


 

lettera_per_consultazioni_regioni_senza_adeguamento.pdf

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