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Noi stiamo con le donne di Ormea

Noi stiamo con le donne di Ormea

Il gruppo 'Chi Colpisce Una Donna, Colpisce Tutte Noi' esprime solidarietà alle donne di Ormea, che si sono ritenute oltraggiate da un foglio consegnato e visibilmente condiviso da Matteo Salvini

Lunedi, 14/01/2019 - “Ad Ormea i rifugiati sono una risorsa (ha detto il sig. Sindaco) lo possono testimoniare alcune troie del posto che hanno usufruito di queste risorse. Sarebbe utile che l’amministrazione comunale chiedesse al prefetto l’invio di diverse rifugiate (massimo trent’anni) così anche i mariti beneficerebbero di suddette risorse”.
Questo riportava la scritta su un foglio consegnato a Salvini due anni fa (26 novembre 2016) in campagna elettorale, mentre si trovava a Mondovì (Cuneo). Salvini non solo ci ride su di gusto ma aggiunge convinto: “sono una risorsa per la prostituzione”, assecondando quindi le insinuazioni gratuite, becere e volgari del cartello. Accanto a lui tante persone, compresa una donna che, pur di farsi fotografare con il Capitano, è capace pure di passare sopra come uno schiacciasassi alla grave offesa sessista rivolta ad altre donne. Il tutto all'indomani del 25 novembre, il che la dice lunga sull'impegno del Ministro contro la violenza sulle donne. Per provare dal vivo le nostre stesse sensazioni di costernazione e rabbia basta visionare il video, da cui è stato estrapolato il frame in questione, dal minuto 15.40 circa.
Il tutto è rispuntato l’altro giorno, dopo un post dello scrittore, politico ed ex magistrato italiano, Gianrico Carofiglio. Apprendiamo come lo scatto che sta girando fosse rimasto nel cellulare di un abitante di Ormea, che in questi giorni lo ha tirato fuori per vantarsene in alcuni gruppi WhatsApp del territorio. Questo video e il selfie sono utili per ricordarci, caso mai l’avessimo involontariamente rimosso, chi abbiamo come Ministro dell’Interno della Repubblica Italiana e per evidenziare come la Lega sia tuttora profondamente razzista.
Nulla cambia al riguardo e così, come qualche anno fa il bersaglio erano i meridionali ovvero i terroni tornati alla grande nel titolone di Libero, oggi sono i migranti. Si sa, son cose radicate o meglio cose che, specie in campagna elettorale, tornano sempre utili.
Ha ragione Nicola Fratoianni che commenta: “Terroni e negri, è sempre quello il cruccio dei certa gente. Possono cambiare nome e sbraitare 'prima gli italiani', ma l’unico italiano che conoscono è quello che vive sopra il Po, è ricco e anche un po’ evasore. Razzisti incalliti.”
Non c'è molto da aggiungere a commento della figura di Matteo Salvini, ancor prima che politico, rappresentante istituzionale e oggi ministro che ride e appoggia ciò che è riportato su quell'ignobile cartello. Svegliamoci al più presto, perché le idee sono sempre le stesse e i fatti sono pericolosamente diventati sempre più gravi. Su donne e rifugiati si sta compiendo una barbarie inaudita, un vilipendio dei valori di civiltà, di rispetto e dei diritti umani. Non possiamo ignorare quanto sta accadendo oppure mostrare solidarietà a corrente alternata. Per questo abbiamo deciso di prendere posizione e di manifestare la nostra solidarietà e vicinanza alle donne di Ormea, che non accettano l’abuso consumato a loro danno avanzando un’esplicita richiesta al ministro Salvini: “Caro ministro, siamo Donne e come tali chiediamo di essere rispettate. La nostra campagna è appena cominciata e non si fermerà qui finché non avremo le sue scuse ufficiali.”
Il minimo che possiamo fare è non lasciar passare nessuna di queste ignobili modalità di propaganda, che deturpano e infangano il nostro Paese tutto. Sottolineando che è una questione riguardante sia gli uomini che le donne che credono ancora nei diritti sanciti dalla Costituzione e che si ergono a tutela della dignità e dei diritti umani. Non dimenticheremo mai la bambola gonfiabile e tutte le altre uscite sessiste e misogine, connotanti nel passato più o meno recente il politico Matteo Salvini.
Non lasceremo passare nemmeno il richiamo all'altro cavallo di battaglia del Ministro che, a quanto pare, ha il tarlo di riaprire le case chiuse e di revisionare la legge Merlin. Tutto torna, soprattutto alla luce delle dichiarazioni dell'ex tesoriere della Lega sulle passate modalità di utilizzo dei fondi della Lega Nord. Oggi invece la difesa delle donne di “stirpe italica” e lo sfruttamento/stupro legalizzato delle migranti connotano un quadro e una mentalità che fanno venire i brividi.
L'indignazione e il rifiuto categorico di questi meccanismi e metodi sessisti e razzisti deve portarci a rispedire al mittente questo martellamento che, come possiamo constatare, è partito da molto tempo e si è consumato in una sonnolenta indifferenza, sottovalutazione e assuefazione a una escalation di un siffatto tipo di linguaggio e comunicazione.
Poiché il Ministro adopera i social a piene mani, facciamo arrivare a lui e ai suoi sostenitori una risposta proprio a partire dai social, che mostri che noi saremo sempre dalla parte delle donne, dalla parte delle #ledonnediormea. Sosteniamole! Questo Paese merita certamente di meglio e diamo al proposito il nostro contributo dichiarandoci non disponibili a ridere sulla pelle delle donne e dei migranti.

VI RICORDIAMO CHE PER SOSTENERE L’INIZIATIVA DELLE DONNE DI ORMEA: condividete la vostra foto con un cartello e l'hashtag #ledonnediormea”, invitando i vostri contatti a fare altrettanto. Grazie!


Il gruppo Chi Colpisce Una Donna, Colpisce Tutte Noi

Simona Sforza
Maddalena Robustelli
Silvia Rossini
Claudinha Labiwa
Rosa Di Matteo
Arianna Di Vitto
Paola Pieri
Assunta Vecchi
Carla Rizzi

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