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Pallottole in libertà

Pallottole in libertà

Un film violento, poetico e commovente. Una commedia drammatica, un thriller comico, un polar insolito davanti a cui ci si lascia travolgere dalla frenesia di una storia appassionante

Lunedi, 10/06/2019 - Pallottole in libertà
di Adriana Moltedo esperta di Comunicazione e Media


Una commedia drammatica, un thriller comico come piace al regista Pierre Salvadori che sceglie in questo "Pallottole in libertà" (trailer) di mescolare il genere della commedia – da sempre da lui prediletto – col poliziesco.

Yvonne, interpretato da Adèle Haenel, è una giovane ispettrice di polizia che ogni sera, prima di andare a dormire, racconta a suo figlio delle storie sul padre morto, un poliziotto eroico. Nei racconti della giovane vedova, il capitano Santi, riconosciuto eroe locale, apre le porte a calci, annienta qualsiasi avversario ed esce integro da ogni situazione come nei migliori film polizieschi.

Morto da professionista con l’arma in mano, una statua viene eretta in memoria del capitano nel porto di Marsiglia. Sfortunatamente, però, Yvonne scopre che il marito conduceva una doppia vita, e viene a conoscenza di un passato non così lodevole.

Santi non era il poliziotto coraggioso e integro che sua moglie credeva, ma un vero corrotto. Il mito, è destinato quindi a vacillare: una retata rivela infatti che Jean, eroe immacolato per sua moglie e per la cittadinanza, era in realtà un agente corrotto, che mandò in prigione un innocente.

Yvonne è determinata a riparare i torti del marito verso Antoine, ingiustamente incarcerato da Santi per otto lunghi anni. L’incontro inatteso e folle sconvolgerà le loro vite fino a sovvertire i ruoli e le apparenze.

Il prologo del film, con l’irruzione di una squadra di poliziotti in un covo di malviventi, e i suoi rocamboleschi e improbabili sviluppi, ci dà un’idea chiara di ciò che vedremo. Siamo in territori fantastici, fatti di eccessi pulp e di un umorismo non proprio sottile e politically correct.

E, in effetti, ciò che abbiamo appena visto è subito rivelato come frutto di fantasia, storia della buonanotte raccontata da Yvonne, detective di polizia da poco vedova, a suo figlio Théo, cresciuto col mito del padre poliziotto.

Yvonne, presa dai sensi di colpa, decide così di rintracciare quell’innocente, che ha appena scontato una condanna di otto anni per un fatto mai commesso: ma Antoine, una volta uscito di prigione, si rivela una mina vagante, decisa a dare una giustificazione alla condanna che ha appena scontato.

Questo è un film violento, comico, poetico e commovente, una commedia drammatica, un thriller comico, un polar insolito davanti a cui ci si lascia travolgere dalla frenesia di una storia appassionante.

Così il racconto delle gesta eroiche del capitano Santi vira al comico sul filo di fraintendimenti, battute a cascata e inattese gag. Il senso dell’assurdo e della finzione accelera, inoltre, il ritmo di un’avventura rocambolesca costantemente in bilico tra verità e menzogna.

Ogni protagonista si ritrova ad un punto cruciale della propria vita in cui mettere in discussione vecchie certezze e modi di pensare, in cui riscoprire se stessi e l’altro.

Una rete amorosa che la magnifica Adèle Haenel sembra tessere a sua insaputa, tra l’eroico capitano Santi (Vincent Elbaz) che si rivela un uomo senza scrupoli e senza principi, Louis (Damien Bonnard), il collega di Santi e l’unico a conoscere la verità e Agnès, la dolce sposa di Antoine, e se stessa l’istintiva Yvonne (Adèle Haenel).

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