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Prima Pagina Donne (15-30 agosto 2015)

Prima Pagina Donne (15-30 agosto 2015)

PPD riparte. La bimba smarrita e poi ritrovata nel bosco e la piccola che ha visto morire il suo papà che voleva bloccare una rapina, le bimbe dell'emigrazione e la Merkel sempre e comunque...

Lunedi, 31/08/2015 - Prima Pagina Donne 20 (15-30 agosto 2015)

Termina il mese, per eccellenza, delle vacanze e piano piano tutto si prepara al ritmo consueto. Lentamente anche io, riprendo il mio piccolo viaggio al fianco di NOI DONNE ripercorrendo le notizie che hanno, notoriamente, donne come protagoniste e come riferimento. O magari mi soffermo a ricercare “il femminile “ di un fatto, di un avvenimento. Quell’angolatura che si sfiora o di cui magari non si parla e si considera sottintesa o scontata anche quando non lo è o comunque vale la pena sia indagata più a fondo.

E allora, eccomi! Vorrei iniziare da due bimbe saltate agli “onori” della cronaca proprio in questo fine settimana divise da due destini futuri che possiamo immaginare tanto diversi. Pianti di gioia, in Abruzzo, per la bimba di due anni ritrovata nel bosco dopo un giorno di paura di un intero piccolo paese stretto a fianco dei suoi genitori e che, forse inconsapevole della sua avventura, avrà anche abbracciato quel fantastico segugio, cane molecolare che l’ha “scovata” nel verde; pianti di disperazione in Campania, dove una bimba altrettanto piccina, uscendo dalla spesa del supermercato, ha visto morire il suo papà che, dopo averla allontanata, seduta nel carrello, quale eroe del nostro tempo ha tentato di opporsi a una rapina.

Chi penserà ora a lei, alla sua mamma ea i suoi due fratelli? Era un emigrato ucraino, inserito in Italia con una vita faticosa ma una vita. E alle due piccole non possiamo non affiancare le tante bambine che stanno attraversando il mare e ogni confine possibile per arrivare in Europa; qualcuna ce la fa e la vediamo in immagini indimenticabili coi suoi genitori, altre muoiono, altre ancora arrivano sole perché hanno perso la famiglia nelle tragedie del mare o in confini ostili o perché sono state messe/i sole /i sui barconi sperando in una vita, almeno per loro. Proprio in questi giorni in Sicilia è arrivata una bimba di 3 settimane che ha persa la mamma in viaggio, forse per una fatica impossibile, per un parto così vicino. La piccola,  quasi a testimoniare il dramma complesso a cui stiamo assistendo, prima di essere riparata in un luogo adeguato è stata rivendicata da due presunti padri e da una presunta zia che affermava come il padre fosse rimasto a casa in un paese dell’africa sub sahariana. Mi piacerebbe sapere sue notizie.

Piccole vite di una enorme pagina della storia di questi giorni, piena di avvenimenti terribili e della incapacità dell’Europa di affrontarla e organizzare una reazione adeguata, credibile e unificante per tutti i paesi. L’allargarsi di immagini d’orrore che dall’Italia si impongono in Grecia, a Calais tra Francia e Inghilterra, in Ungheria, nei Tir sulle autostrade dell’Austria, dell’Inghilterra, forse chissà anche le critiche ripetute di Obama, sembrano smuovere l’Unione portandola all’esigenza di prendere provvedimenti organici e condivisi.

Intanto lo fa la Merkel, la quale decide che tutti i siriani che fuggono da una guerra in Germania potranno trovare asilo, riuscendo così ad attirarsi anche critiche notevoli. La decisione presa in contemporanea, a forti reazioni negative presenti in Germania, con incendi presso centri d’accoglienza messi in opera da formazioni neonaziste ha almeno “contradetta“ la nuova moda di coniare significati e vocaboli ispirati alla Cancelliera. Non a caso “merkel“ sarebbe considerato un verbo da tradurre così: rinviare ogni decisione.

Andando oltre a questa parentesi goliardica e al tema emigrazioni, ma rimanendo alla Cancelliera, l’abbiamo vista con suo marito e accompagnata da Matteo Renzi e signora visitare l’EXPO di Milano, accolta vuoi per curiosità o per altro come un'attrice sul tappeto rosso di un Festival del cinema. Rimanendo alle donne potenti in politica, oggi nel mondo, è proprio di questo periodo l’acutizzarsi dell’opposizione crescente a tutti i livelli, in Brasile e dell’impopolarità della la Presidenta Vilma Rouseff.

Rimanendo in America, negli USA, in particolare la violenza generata da conseguenze del razzismo, è la causa di uno spaventoso episodio di morte. In Virginia una affermata giornalista, insieme ad un reporter, mentre intervista la dirigente di un grande supermercato viene uccisa in diretta video da un suo ex collega afro americano. L’uomo, con disturbi già conosciuti e che si uccide a sua volta, si vendica come vittima di razzismo. Antichi problemi, mai superati, si riaffacciano costantemente generando morte e violenza.

Violenza che sempre è eterna e permanente causa di dolore e violenza rinnovata. In Sicilia una donna uccide il marito, mettendo in scena una rapina a cui per 24 ore gli inquirenti sembrano credere, fino a che la verità non si svela: ho ucciso mio marito perla sua crudeltà da anni nei miei confronti e “mi vergogno ma non mi pento”!

Troppe morti hanno accompagnato queste giornate di caldo senza precedenti, alcune aiutate persino dalla brutalità che il caldo può aggravare in alcuni lavori come quello della fatica senza sosta, organizzata dai caporali nelle campagne per la raccolta dei prodotti agricoli. Una storia antichissima, quella dei caporali, tornata alla ribalta non più solo per gli emigranti resi schiavi, ma come ai tempi delle lotte della federbraccianti, oggi FLAI per la morte, a luglio in Puglia a San Severo, venuta ora all’attenzione, di Paola una donna Italiana, presumibilmente per il sole cocente e l’impossibilità di fermarsi .

Fermarsi, sottrarsi andarsene non obbedire più alle imposizione degli stilisti che pretendono non solo magrezza, ma lo stile scheletro per le modelle che sfilano con i loro modelli, e che finisce per far odiare, ad alcune, il loro stesso corpo. Una ribellione interpretata da una 23enne come Cara Delevingne, che lascia il successo per la ricerca di un nuovo equilibrio. Mentre una sua collega svedese, eliminata proprio perchè “con qualche etto troppo morbido”, si batte contro tale ingiustizia e riterrebbe giusto non essere discriminata. Ed è ancora il corpo e l’accettazione di questo anche nella sua forma peggiore che ha generato la volontà e il coraggio di un gruppo di indiane, stuprate dall’acido da uomini a loro vicini, di organizzare un locale a New Delhi, una sorta di bar dove lavorano come cameriere e ricercano il diritto a vivere comunque e nonostante.

L’agosto volge al termine e giorno per giorno la moltitudine delle voci della politica delle forze sociali si infittiscono, tornano alla normalità e tutte riprendono spazio con le loro impostazioni .E così, mentre l’autunno lavorativo si affaccia carico di problemi: Susanna Camusso fa risentire la sia voce negando le affermazioni ottimiste di Matteo Renzi e sottolineando le negatività del lavoro secondo lei nel suo ruolo di segretario generale della CGIL.

Rinuncio a parlare e dilungarmi su Martina e suo figlio. Il piccolo Achille, valutando come sia stata la notizia più trattata di agosto, ritengo dannosamente in particolare per il bimbo e non aggiungo altro. Ultime notazioni scelgo di dedicarle a quella infinità di donne che stanno “marciando” in mare e in terra, sperando in una vita e ancora alle centinaia di migliaia rimaste a casa che hanno visto partire: mariti e figli, fratelli e nipoti e oggi non sanno nulla e aspettano notizie che in troppi casi non arriveranno mai. E ancora a due icone femminili, una scomparsa in questi giorni: “ Dust lady” ; la donna che si salvò per la sua prontezza di spirito nell’attentato delle torri gemelle di NY e la cui foto piena di polvere fece il giro del mondo e l’intramontabile Ingrid Bergman di cui il 29 agosto è ricorso il centenario. Il mito della Bergman è intramontabile: una grande attrice, una personalità femminile bella non solo fisicamente ma per la forza e il senso di libertà che la caratterizzava e che dopo il matrimonio con Rossellini divenne per tutte/i, con gioia, anche un po’ italiana.

ortensipaola@tiscali.it

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