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TRA DUE MONDI, un bel film-verità tratto da un’opera di Florence Aubenas

TRA DUE MONDI, un bel film-verità tratto da un’opera di Florence Aubenas

La pellicola, dal titolo originale OUISTREHAM, è ben interpretata da Juliette Binoche e...le altre

Martedi, 03/05/2022 - E’ da poco uscito nelle sale italiane l'eccellente testo filmico di Emmanuel Carrère regista, produttore, scrittore tra i migliori del panorama contemporaneo d’oltralpe, ma pure sceneggiatore, parigino, classe 1957.
Attivo da anni, questa sua ultima opera è stata presentata in anteprima mondiale alla Quinzaine des Realisatéurs del Festival di Cannes del 74o Festival di Cannes, nel 2021, ed in Italia ed è stato il film d’apertura della dodicesima edizione di Rendez-Vous, il Festival del Nuovo Cinema Francese.
Il regista stesso l’ha presentato il 30 marzo scorso, a Roma, al Nuovo Cinema Sacher.
Il film nasce dal libro inchiesta sul lavoro precario "Le quai de Ouistreham" (pubblicato in Italia da Piemme con il titolo "La scatola rossa") della giornalista francese Florance Aubenas.
E’ stato fortemente voluto anche dalla stessa protagonista, la sempre notevole Juliette Binoche che, unica professionista insieme con bravissime attrici non tali ‘di mestiere’, ma ben protagoniste ed interpreti di una Francia ai ‘limina’, fortemente colpita dalla crisi economica, ha, in qualche modo, dato un ‘imprinting’ tutto particolare alla recitazione delle ‘colleghe’ – se così si può dire.
Più che di film, oltre più o di documentario, val forse la pena definire "Tra due mondi" un docu-fiction, a tutti gli effetti.
Una sorta di cinema-verità e lavoro che molto ricorda, ma certo non in maniera scontata, il cinema del belga Dardenne, del francese Cantet e dei britannici Loach e Leigh, in cui il regista ha di sicuro voluto dar il suo apporto etico - psicologico, tutto personale, gestendo, pur come detto, in comune il ‘plot’.
Fulcro dello stesso è la figura della scrittrice Marianne - Juliette Binoche, una giornalista di livello che inizia a lavorare come donna delle pulizie a Caen, una città della Normandia. Non rivela a nessuno la propria identità professionale, proprio per immergersi completamente in quella parte di mondo, popolato dagli ultimi, meglio dalle ultime, che ha pensato di conoscere direttamente per poterne scriverne, parlarne: verità-finzione, correttezza, deontologia - profitto...
Il film diviene, comunque, un dramma sociale sulla grande e sempre viva forza e voglia di vivere della Donne: da vedere.

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