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Tra terra e mare. Le ceramiche di Katia Brugnolo

Tra terra e mare. Le ceramiche di Katia Brugnolo

Martedì 4 settembre 2018 alla Terrazza a Mare di Lignano Sabbiadoro inaugurazione della mostra “Tra terra e mare. Le ceramiche di Katia Brugnolo”

Domenica, 02/09/2018 - COMUNICATO STAMPA

Martedì 4 settembre 2018 alla Terrazza a Mare di Lignano Sabbiadoro inaugurazione della mostra “Tra terra e mare. Le ceramiche di Katia Brugnolo”

Martedì 4 settembre alle 18.30 alla Terrazza a Mare di Lignano Sabbiadoro avrà luogo l’ inaugurazione della mostra “Tra terra e mare. Le ceramiche di Katia Brugnolo”. L’esposizione rientra nel progetto "Una Terrazza d'Arte" a cura di Ada Iuri, Assessore alla Cultura del Comune di Lignano Sabbiadoro: in mostra una quindicina di opere ceramiche recenti, tra cui molti inediti creati ad hoc per quest’esposizione, realizzate dall’artista vicentina dal 2016 a oggi. Visitabile fino al 14 settembre (orario: tutti i giorni ore 18.30 · 23.00).

La preziosa rassegna - scrive il critico Marianna Accerboni - propone una serie di accurati lavori, che abbracciano i temi della terra e del mare, assai cari all’artista, espressi attraverso molte pezzi inediti realizzati in funzione della mostra: si tratta di opere d’arte vere e proprie, complementi d’arredo e sculture, in prevalenza dedicate al tema marino, come per esempio “Ninfa”, “Ninfa con fiore” e “Sirena”, mentre alla terra sono ispirate “Fanciulla cinese” e “Ragazza col girasole”. Il percorso raggiunge il suo acme e la sua sintesi con la complessa opere intitolata “Mani-Danza”, che allude all’arte di Tersicore, perché la danza unisce Terra e Mare in quanto - afferma Brugnolo - quando danziamo, ci sentiamo leggeri, una sensazione che avvicina la sensazione terrestre a quella marina.
Una mostra - osserva Accerboni - in cui la profonda conoscenza dell’antica arte ceramica, di cui Brugnolo è profonda studiosa, si fonde in modo armonico e molto personale con il contemporaneo.
La prima volta che ho incontrato Katia Brugnolo - ricorda il critico - lei era immersa nella Bellezza. Eravamo a Trieste, al Castello di Miramare, alla vernice di una grande mostra che la studiosa aveva curato sulle ceramiche di Nove. Il contesto della ricca dimora arciducale, nell’intreccio con la natura circostante, faceva scaturire dei raggi di luce, in cui il suo abbigliamento accurato e gentile risultava perfetto così come il suo portamento, leggero e aggraziato.
La rividi mesi più tardi nella cornice del parco del Castello, mentre dipingeva con altri artisti delle ceramiche di sua invenzione. Immagine gentile e d’altri tempi.
E scopersi allora che quell’attenta studiosa, l’esperta di ceramiche storiche e antiche, per le quali Bassano è universalmente nota, sempre disponibile a spiegare e ad approfondire, si era saputa trasformare - chissà da quanto tempo - in “faber” appassionato. Così come per altro è accaduto nella vita e nella creatività di altri intellettuali - primo fra tutti Gillo Dorfles - che sono scivolati abilmente e amabilmente, fondendo le molteplici competenze, dalla teoria alla pratica, lasciando che tali inclinazioni convivessero, implementandosi anzi l’una nell’altra.
Nell’arte di Brugnolo convergono evidentemente tutte le nozioni stilistiche e le tecniche apprese in tanti anni di approfondimento scientifico e di contatti con i maestri ceramisti. Ma in tali competenze Katia ha saputo inserire, con la stessa elegante leggerezza che accompagna i suoi passi, la memoria degli ori e dei decori della grande tradizione veneta, sia artistica che decorativa, lasciando vivere anche un’istintiva sensibilità al contemporaneo, che fa librare nella luce le sue ceramiche di gusto più astratto, le quali sembrano liberarsi, come farfalle della propria crisalide, quando la sua creatività sfiora la terza dimensione. Lavori che, grazie a un calibrato rapporto di pieni e di vuoti, si trasformano in alcuni casi in piccole architetture; o, nel ciclo dei ritratti, in originali e impreviste sculture.
Un’educazione al bello quella di Brugnolo, che, in particolare nelle tavole astratte sembra seguire, quasi secondo il ritmo etereo di una danza lieve, l’armonia della Natura, che per secoli ha ispirato la grande arte veneta.

Katia Brugnolo, vicentina, è Docente all’Accademia di Belle Arti di Verona, già Conservatore al Museo Civico di Pordenone, di Vicenza, e al Museo Civico della Ceramica di Nove. Nel 1992 ha ricevuto il Premio Letterario Mazzotti per la monografia su Battista Zelotti. Ha curato molti eventi e mostre di arte moderna e contemporanea. Ha pubblicato numerosi libri e cataloghi. Nel suo percorso creativo pittorico e scultoreo adotta un linguaggio sia astratto che figurativo, lavorando su terraglia e semirefrattario. Ha organizzato numerose mostre su opere ceramiche antiche e contemporanee, in particolarenel 2016 un’importante esposizione al Castello di Miramare a Trieste. Ha esposto in sedi prestigiose in Italia e all’estero: tra le personali, vanno ricordate 2017 la partecipazione a invito alla “International Teapot Exhibition” a Shanghai, l’esposizione a Verona alla Società Belle Arti e alla galleria Spazio6. A Bergamo ha partecipato alla collettiva “Woman in Art” alla Fondazione Mazzoleni e a Firenze ha esposto per Exhibart. Attualmente è impegnata in un importante progetto espositivo personale per la prestigiosa Villa Valmarana ai Nani, a Vicenza, che s’inaugurerà il 5 ottobre prossimo.
DOVE: Terrazza a Mare · 33054 Lignano Sabbiadoro (Udine)
QUANDO: 4 · 14 settembre 2018
ORARIO MOSTRA: tutti i giorni ore 18.30 · 23.00
CATALOGO: no
INFO: +39 339 3310082 · +39 335 6750946

Con cortese preghiera di pubblicazione / diffusione

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