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Una Road Map per la pace: la proposta nel libro 'I Corpi Civili di Pace'

Una Road Map per la pace: la proposta nel libro 'I Corpi Civili di Pace'

Pinuccia Montanari introduce la Road Map, una proposta per l'Europa nella prospettiva di Alexander Langer illustrata nel libro 'I Corpi Civili di Pace'

Lunedi, 18/08/2025 -

"Credo che la società civile abbia un ruolo insostituibile nel cammino verso la pace in Ucraina. Le cittadine e i cittadini europei meritano che i nostri leader non solo traccino e condividano una road map per la pace, ma che lo facciano con parole chiare e con coraggio. Solo riconoscendo e valorizzando il contributo dei corpi civili di pace potremo dare forza a una speranza concreta e comune". Così Pinuccia Montanari introduce la Road Map per la pace in Ucraina, proposta per l'Europa nella prospettiva di Alexander Langer e contenuta nel libro 'I Corpi Civili di Pace' disponibile su Amazon e in libreria. Le abbiamo rivolto alcune domande per avere informazioni sul progetto. Ecco le risposte.

In queste ore sembra avvicinarsi una possibile tregua - o forse addirittura un accordo di pace - per la guerra che Putin ha dichiarato all'Ucraina. Vedremo presto i risultati concreti, ma intanto la Politica, tardivamente, ma sta cercando una soluzione. In questo quadro quale contributo può dare la proposta della Road Map che illustra nel suo libro?
La guerra in Ucraina continua a mietere vittime e a devastare città e comunità, mentre la diplomazia fatica a trovare uno sbocco. Eppure, una via d’uscita c’è: costruire una road map concreta per la pace, capace di unire azioni immediate e prospettive di lungo periodo. Non solo trattative politiche, ma anche strumenti civili e nonviolenti, come i Corpi Civili di Pace, possono fare la differenza.
L’evento che può aprire la strada:“Giornata Zero”
L’idea di fondo è semplice: individuare un evento–innesco capace di aprire uno spiraglio nella spirale di violenza. La proposta è una “Giornata Zero per la Sicurezza Nucleare e lo ScambioUmanitario”. In 72 ore, tre mosse concrete:
• Zona smilitarizzata attorno alla centrale di Zaporižžja, con monitoraggio AIEA e accesso a osservatoricivili.
• Scambio ampliato di prigionieri e rimpatrio dei minori deportati, sotto l’egida di Croce Rossa e UNICEF.
• Protezione dei corridoi del grano e dei porti civili, per garantire sicurezza alimentare globale.

Tre gesti tangibili, verificabili, che potrebbero segnare il passaggio da guerra totale a tregua mirata.

La road map potrebbe avvenire in quattro fasi

1. De-escalation mirata (0–30 giorni): attuazione dell’evento–innesco, monitoraggi congiunti e stop agli attacchi contro infrastrutture civili. Qui entrano in campo i Corpi Civili di Pace, con pattugliamenti non armati e attività di protezione comunitaria.

2. Cessate il fuoco (1–3 mesi): tregua in segmenti sensibili del fronte, estensione degli scambi di prigionieri e rimpatrio dei minori, avvio del demining umanitario e ripristino dei servizi essenziali.

3. Cessate il fuoco nazionale e negoziato quadro (3–12 mesi): estensione della tregua a tutto il territorio, con verifica multilaterale (ONU, UE, OSCE) e avvio di tavoli tematici su sicurezza, giustizia e ricostruzione. Una missione civile internazionale, con un pilastro robusto diCCP( Corpi civili di Pace)diventerebbe il perno della protezione dei civili.

4. Accordo politico e consolidamento (1–3 anni): garanzie di sicurezza multilivello, programmi di giustizia transnazionale e una ricostruzione resiliente. I Corpi Civili di Pace, a quel punto, non più solo intervento emergenziale ma infrastruttura stabile di prevenzione nonviolenta.

Va sottolineato in Ucraina Il ruolo dei Corpi Civili di Pace

Troppo spesso le missioni internazionali vengono pensate solo in chiave militare. Ma i CCP offrono un’altra logica: protezione non armata, mediazione, educazione alla nonviolenza, monitoraggio civico. Possono accompagnare minori rimpatriati, supportare corridoi umanitari,mediare conflitti locali e contribuire al disinnesco delle mine con programmi di sensibilizzazione.

La proposta è di dispiegarne inizialmente 600, per arrivare a 1.800 operatori in sei hub regionali(Kyiv, Dnipro, Zaporižžja, Mykolaiv, Kharkiv,Odessa), coordinati con le missioni UE, OSCE e ONU. Una forza civile visibile, radicata sul territorio e con mandato chiaro.

Nessun percorso di pace è privo di rischi. Strumentalizzazioni politiche, violazioni della tregua, attacchi contro civili e operatori restano possibili. Ma qui la risposta è la trasparenza: reportingpubblico settimanale, dati in formato aperto, verifica multilaterale. La pace non può essere solo promessa: deve essere misurata, passo dopo passo.

L’Ucraina resta oggi il cuore di una crisi europea e globale. Ma una road map articolata, che parta dalla sicurezza nucleare e arrivi alla giustizia transnazionale , è sul tavolo. E se accantoalla diplomazia e agli eserciti si valorizzeranno anche i Corpi Civili di Pace, allora il cammino per la pace e la fine della guerra sarà non solo più realistico, ma anche più umano.

La pace in Ucraina non può nascere solo nelle stanze della politica. Ha bisogno della forza della società civile. I leader europei devono tracciare con chiarezza una road map per la pace e dare un ruolo centrale ai corpi civili di pace.

Solo così la speranza. diventa concreta.

Quali sono i punti di forza e i punti deboli della proposta dei Corpi Civili di Pace? E' studiata per il conflitto in Ucraina oppure è un approccio declinabile per altri conflitti?
La costruzione della pace rappresenta una delle sfide più urgenti della comunità internazionale. Conflitti armati, crisi umanitarie e tensioni geopolitiche richiedono strumenti innovativi e un approccio multilivello. In questo quadro, la road map per la pace deve coniugare diplomazia, cooperazione internazionale e azioni dirette di prevenzione dei conflitti, includendo il contributo dei Corpi Civili di Pace.

• occorre Rafforzare la diplomazia preventiva attraverso organismi multilaterali (ONU, UE, UA).

• Investire in programmi educativi mirati alla cultura della nonviolenza.

• Monitorare i segnali precoci di crisi mediante sistemi di allerta rapida.

• Promuovere tavoli negoziali inclusivi che integrino società civile, donne e giovani.

• Sostenere la mediazione di terze parti imparziali.

• Garantire meccanismi di arbitrato internazionale per dispute non risolvibili bilateralmente.

Per Consolidare la Pace è importante

• Rafforzare le istituzioni democratiche nei paesi post-conflitto.

• Avviare programmi di sviluppo socio-economico sostenibile.

• Promuovere giustizia transizionale, verità e riconciliazione.

Sviluppare Cooperazione internazionale

• Creare reti di collaborazione tra stati, ONG e organizzazioni regionali.

• Incentivare partenariati pubblico-privati per progetti di pace.

• Istituire fondi internazionali per missioni civili di pace.

In questa prospettiva è fondamentale Il ruolo dei Corpi Civili di Pace

I Corpi Civili di Pace (CCP) sono strumenti di intervento civile non armato e nonviolento,attivi nella prevenzione dei conflitti, nella protezione delle comunità vulnerabili e nel sostegno ai processi di riconciliazione. Esperienze in Europa e in Italia hanno dimostrato la loro efficacia in missioni di osservazione elettorale, interposizione civile e mediazione comunitaria.

Compiti principali:

• Prevenzione e riduzione delle violenze locali.

• Supporto alle organizzazioni locali di pace e diritti umani.

• Educazione alla nonviolenza e al dialogo interculturale.

• Monitoraggio dei diritti umani e promozione della giustizia sociale.

Punto debole il fatto che, ancora oggi l’Europa non ha sviluppato questa proposta che risale ad Alexander Langer.

Una road map per la pace in Ucraina che includa i Corpi Civili di Pace rappresenta un approccio integrato, capace di affiancare la diplomazia tradizionale con strumenti di nonviolenza organizzata. Solo attraverso il rafforzamento della cooperazione internazionale e la valorizzazione del ruolo della società civile è possibile costruire percorsi veri di pace. Per chi fosse interessato e’ disponibile il mio volume su Amazon “ I corpi civili di pace nella prospettiva di Alexander Langer”


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