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Vasto / in mostra 'Tina Modotti Donna, Fotografa, Militante. Una vita fra due mondi'

Vasto / in mostra 'Tina Modotti Donna, Fotografa, Militante. Una vita fra due mondi'

Dal 15 novembre al 14 dicembre 2025 Palazzo d’Avalos (Sale della Pinacoteca) ospita l'esposizione che raccoglie circa 60 tra fotografie, lettere, testi, documenti e articoli che raccontano la vita e l’opera di questa figura straordinaria

Giovedi, 06/11/2025 -

Dal 15 novembre al 14 dicembre 2025 a VASTO (Palazzo d’Avalos – Sale della Pinacoteca) sarà esposta la mostra "Tina Modotti Donna, Fotografa, Militante. Una vita fra due mondi", promossa dall’Unesco (Club di Vasto), dalla Città del Vasto (Assessorato alla Cultura) e dalla Provincia di Chieti e organizzata a cura dell’associazione Storia e Memoria Aps di Albano Laziale, in collaborazione con la Segreteria di Cultura del Governo del Messico, l’archivio della Fototeca Nazionale dell’INAH. Media partner NOIDONNE. Sponsor L’Ovale (Cornici & Stampe d’Arte).
Circa 60 tra fotografie, lettere, testi, documenti e articoli raccontano la vita e l’opera della fotografa, attrice e attivista politica italo-americana protagonista della mostra 'Tina Modotti, Donna, Fotografa, Militante. Una vita fra due Mondi' e figura di rilievo che accomuna la cultura italiana e quella messicana.
Le opere in mostra illustrano il percorso di Tina Modotti fotografa della realtà sociale messicana, la sua integrazione, il vincolo sentimentale e artistico con gli ambienti culturali dell’epoca e la radicalizzazione nel Partito Comunista Messicano, fino alle ultime foto scattate durante l’esilio di Berlino, nel 1930.
Completano la mostra anche numerosi documenti che contribuiscono a illustrare le vicende umane e politiche di Tina Modotti dell’ultima fase, quale componente del Partito Comunista, nonché Dirigente delle Brigate Internazionali del Soccorso Rosso, fino alla morte, avvenuta a Città del Messico nel 1942 a soli 45 anni.
Le opere esposte presso la Pinacoteca di Palazzo d’Avalos provengono dalla Collezione della Fototeca dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia (INAH) della Città di Pachuca Hidalgo, la più grande Fototeca Iberoamericana. L’INAH, proprietaria della collezione fotografica, si occupa di formazione, diffusione e tutela della Cultura Umanistica a livello nazionale e internazionale ed è il frutto del lavoro dell’associazione Storia e Memoria Aps e del Coordinamento Tina Modotti, che si è costituito allo scopo di valorizzare in Italia la ricchezza iconografica del patrimonio culturale del Messico.
La Collezione della Fototeca Nazionale dell’INAH di Pachuca conta un totale di 94 immagini (84 negativi e 10 slides) scattate fra il 1923 e il 1930. Il materiale è Patrimonio della Fototeca Nazionale dal 28 agosto del 1979. Le foto furono donate da Carlos Vidali, in rappresentanza del padre Vittorio Vidali, deputato di Trieste del PCI e Senatore della Repubblica negli anni ‘60, ultimo compagno di Tina Modotti.
Orari di apertura: martedì, mercoledì, giovedì h 10-12 // venerdì h 16-19 // sabato, domenica h 10-13, 16-19
Programma eventi:
sabato 15 novembre h 17:00, Palazzo d’Avalos / Inaugurazione
sabato 22 novembre h 17:00, Palazzo d’Avalos  / Fotografia e guerra
venerdì 5 dicembre  h 18:00, Teatro Rossetti / L’ultima rosa (spettacolo teatrale)
domenica 14 dicembre h 18:00, Teatro Rossetti / Concerto per Tina



Tina Modotti (Udine, 1896 – Città del Messico, 1942) è stata una figura emblematica e poliedrica del XX secolo. Emigrata negli Stati Uniti da giovane, lavorò inizialmente in una fabbrica tessile prima di trasferirsi a San Francisco, dove intraprese una breve esperienza nel teatro e nel cinema. Lì conobbe il fotografo Edward Weston, che divenne il suo compagno e mentore. Nel 1923 si stabilì con lui in Messico, immergendosi nell’ambiente artistico e politico dopo la rivoluzione. In questo contesto sviluppò uno stile fotografico distintivo, unendo rigore compositivo e sensibilità sociale. I suoi scatti, che spaziano da nature morte a ritratti di lavoratori e attivisti, rispecchiano il crescente impegno comunista. Entrò in contatto con figure di spicco come Diego Rivera, Frida Kahlo e Siqueiros, e aderì al Partito Comunista Messicano nel 1927. Espulsa nel 1930 per le sue attività politiche, visse a Berlino e a Mosca, collaborando con il movimento comunista internazionale. Dal 1936 partecipò alla Guerra Civile Spagnola con le Brigate Internazionali, operando come infermiera e propagandista. Dopo la sconfitta dei repubblicani, rientrò in Messico sotto falsa identità. Morì nel 1942 in circostanze poco chiare, ufficialmente per un infarto. La sua produzione fotografica, rivalutata solo postuma, la consacra oggi come pioniera della fotografia sociale e voce autentica dell’impegno politico attraverso l’arte.


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