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VENEZIA. INFINITA AVANGUARDIA

VENEZIA. INFINITA AVANGUARDIA

Un docu-fiction dedicato ai 1600 anni dalla leggendaria fondazione di Venezia, città eterna

Mercoledi, 06/10/2021 - Si è appena conclusa la première riservata alla stampa del docu-film "Venezia. Infinita avanguardia" nelle sedi di Milano, Venezia e Roma.

1600 anni dopo la sua leggendaria fondazione, Venezia continua ad essere unica: per l'ambiente urbano, fatto di pietra, terra e acqua e per la sua storia-leggenda infinita, nella sua fatiscenza.
Ma, soprattutto, Venezia è unica per la sua identità di città, ossimoro che riunisce DNA opposti in una formidabile contraddizione: il fascino della decadenza e la smania dell'avanguardia.

Ed ora, sebbene per poco, arriva nelle sale - solo l’11, 12 e 13 ottobre, quel docu-fiction girato su e per ‘lei’ con soggetto di Didi Gnocchi, sceneggiatura di Sabina Fedeli, Didi Gnocchi, Valeria Parisi, Arianna Marelli e la regia di Michele Mally.
La pellicola prende avvio dall’immenso patrimonio veneziano a raccontare i palazzi che ospitano capolavori ed oggetti storici, le connessioni artistiche e culturali, i nessi visivi che, viaggiando tra le epoche, vanno a comporre il ritratto di una città a venire, come dire che senza memoria non c’è futuro.
Proprio quanto accade nell’affresco “Il Mondo Novo” di Giandomenico Tiepolo, a Ca' Rezzonico, dove la società veneziana del ’700 – il secolo illuminista - accorsa ad ammirare quella sorta di ‘lanterna magica’ che era il cosmorama, si accalca a stupirsi ed a nutrirsi delle meraviglie del mondo che verrà, in un gioco di incastri ed illusioni ottiche.

Nel film documentario, prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital con la collaborazione di Villaggio Globale International, il sostegno di Intesa Sanpaolo e la collaborazione speciale di Fondazione Musei Civici di Venezia, è Carlo Cecchi, maestro del teatro italiano ed internazionale che ha studiato, conosciuto e lavorato con i grandi intellettuali, registi, letterati e attori della cultura del ’Secol Breve', a consegnarci la Memoria della Città, la sua Classicità, la sua Eternità.

Oltre a lui si muovon, per i luoghi di Venezia, una giovane, ottima pianista polacca, Hania Rani, tra le eccellenze della scena moderna classica internazionale: cerca ispirazione, suggerimenti e suggestioni per comporre la glossa sonora del film, in un gioco, tra il fantastico e l’onirico, di rimandi, riflessi e fluttuazioni tra musei, calli e ‘meravege’ veneziane immerse nell’elemento femminile per eccellenza l’Acqua.
A tenere il filo tra questi due diversi sguardi e, soprattutto, tra due diverse generazioni, c'è la voce narrante di Lella Costa, una voce tonale femminile a sottolineare ovviamente che, da sempre, VENEZIA E’ DONNA!

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