VENIVAMO DA UN SOGNO, RITRATTI DI SCRITTURA FEMMINILE di Maria Teresa Coraci
“Il mio corpo politico ha il colore della notte e la presenza esaustiva della luce, ha il sapore salmastro dei fallimenti e la gloria sagace della notte”.
Maria Teresa Coraci
Lunedi, 01/09/2025 - Venivamo da un sogno è un libriccino delicato e intenso, edito da Navarra Editore.
L’autrice, Maria Teresa Coraci, racconta le storie di dieci donne da non dimenticare, dieci esempi di personalità che hanno vissuto al di là delle convenzioni e degli ostacoli che una società patriarcale e bigotta imponeva loro.
E le racconta come se ognuna rappresentasse un monologo teatrale, in prima persona, riuscendo a condividere con il lettore la prospettiva di ognuna di esse.
Donne provenienti da diverse culture e accomunate dall’aver lasciato, nella storia, un segno talmente profondo da farcele amare anche a chilometri di distanza dal luogo di nascita.
Oltre alla potenza delle storie, è il linguaggio dell’autrice che merita di essere assaporato, letto e riletto, per il garbo, la profondità e la poesia del linguaggio.
“Siamo una pluralità di donne, riuscite a vederci? Non so neppure io chi siamo ma ci sentiamo criminalizzate da un sistema di abusi sfrenato”.
Sono le parole, tratte da Por Marielle, attribuite dall’autrice alla favelada Marielle Franco, politica e attivista brasiliana assassinata alla soglia dei 40 anni, quando era stata da poco eletta consigliere comunale.
Scorrendo le pagine, da leggere o, meglio, recitare ad alta voce per introiettare coraggio, incontriamo Franca Viola, la siciliana che rifiutò il matrimonio riparatore ponendo fine a questa abominevole usanza. In tal modo, nell’Italia del dopoguerra, diede inizio al percorso che portò all’acquisizione di più diritti per le donne, come definire lo stupro “reato contro la persona” (soltanto dal 1996 lo stupro non è più semplicemente “reato contro la morale”).
Scopriamo, poi, l’interiorità della Divina Maria Callas e il dilemma tra la sua musica e l’amore, e le storie di altre donne oscurate dalla fama del loro uomo, per cui furono fonte di ispirazione. Alcune di queste protagoniste, infatti, hanno in comune la caratteristica di essersi legate ad artisti famosi, per cui stimolano il lettore ad approfondire i dettagli delle loro esistenze e a immaginare i retroscena della vita di personaggi molto conosciuti.
Come Jeanne Hébuterne, che abbandonò gli studi all’Accademia di Belle Arti quando incontrò Amedeo Modigliani ma fu travolta e divorata dalla sua infatuazione. Oppure Dora Maar, la fotografa che finì i suoi giorni in una casa di cura, dopo un crollo psichiatrico dovuto, tra l’altro, all’abbandono di Pablo Picasso.
A proposito di rapporti morbosi e squilibrati, ci si chiede: quanto sono attuali queste storie?
Quanto una donna, nel 2025, può sentirsi indipendente dal conformismo che la circonda e pienamente consapevole di se stessa? Quanto tutelata e quanto rispettata?
Quanti femminicidi si sono verificati durante l’anno e quante volte dovremo essere costrette a denunciare chi ruba foto intime alla propria moglie (oltre 30 mila iscritti ad un sito che è stato appena chiuso!) pensando di fare una goliardia, nella colta e cattolica Italia in cui viviamo?
Quando saremo considerate esseri umani e, conseguentemente, degne dello stesso rispetto che si deve a un uomo?
Ecco perché è necessario continuare a sognarle, queste donne, e a raccontarle in varie forme, come fa la Coraci in questi splendidi Ritratti di scrittura femminile. E a ricordarle nelle nostre scelte quotidiane denunciando, se serve farlo; parlando, se abbiamo qualcosa da dire; restando fedeli a noi stesse, libere da pregiudizi e condizionamenti.
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