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Addio, Antonia S. Byatt

Addio, Antonia S. Byatt

Morta l’autrice di Possession, che dagli anni Sessanta ha raccontato le donne

Martedi, 23/01/2024 -

Antonia S.Byatt, una delle scrittrici più ambiziose della sua generazione, il cui abbagliante romanzo del 1990, Possession, vinse il Booker Prize e le diede fama internazionale come scrittrice e intellettuale impenitente, è morta giovedì 16 novembre 2023 nella sua casa di Londra. Aveva 87 anni.

Byatt è stata una brillante critica e studiosa che ha rotto gli schemi accademici pubblicando 11 romanzi e sei raccolte di racconti.

La passione intellettuale della signora Byatt era evidente in Possession, un romanzo poliziesco accademico che incastona una storia di amore illecito dentro un'altra: una coppia vive in epoca vittoriana, l'altra alla fine del XX secolo. Il mistero si mette in moto quando un giovane studioso scopre qualcosa di straordinario alla Biblioteca di Londra nel 1985: vecchie lettere d'amore nascoste all'interno di una rara edizione di poesie vittoriane.

Indagare su questa storia d'amore costringe anche i due studiosi moderni che li rintracciano ad innamorarsi. Lungo la strada, la signora Byatt si fa beffe delle debolezze del mondo accademico mentre scrive senza sforzo, con le voci dei suoi protagonisti immaginari, la sua poesia vittoriana.

Possession è diventato un best seller inaspettato ed è stato trasformato in un film nel 2002, diretto da Neil La Bute e interpretato da Gwyneth Paltrow. Un racconto, tratto dal suo libro Angeli e insetti (1992), era già stato trasformato in un film del 1995 di Philip Haas.

Byatt aveva già pubblicato due romanzi, L'ombra del sole (1964) e Il gioco (1967), seguiti da una serie di quattro volumi conosciuta come il quartetto di Frederica Potter.

Nata come Antonia Susan Drabble il 24 agosto 1936 a Sheffield, in Inghilterra. Suo padre, John F. Drabble, avvocato e giudice, pubblicò lui stesso due romanzi. Sua madre, Kathleen (Bloor) Drabble, era un'insegnante e casalinga.

Antonia era la figlia maggiore; Margaret nacque tre anni dopo e seguirono altri due fratelli. Entrambi i genitori avevano frequentato l'Università di Cambridge e si aspettavano che tutti e quattro i loro figli facessero lo stesso, cosa che fecero.

Byatt si descriveva come una bambina infelice che soffriva di grave asma e trascorreva molto tempo a letto, dove la lettura diventava la sua fuga da una famiglia tesa e arrabbiata.

Quando lasciò Oxford per sposare Ian Byatt, un economista, nel 1959, la sua borsa di studio fu revocata; gli uomini in circostanze simili non hanno perso le loro borse di studio.

Byatt continua a pubblicare romanzi e studi critici, ma poi avviene, all'inizio degli anni '70, la morte di suo figlio, Charles, che aveva appena compiuto 11 anni, investito e ucciso da un guidatore ubriaco.

Cosa che ha cambiato la sua vita. Solo dopo anni, Byatt ha affrontato la perdita di suo figlio in un racconto, The July Ghost, che racconta la storia di una madre in lutto.

Byatt ha scritto e curato numerose opere di critica letteraria, tra cui due libri sulla scrittrice britannica Iris Murdoch e uno sulla relazione tra William Wordsworth e Samuel Taylor Coleridge. Ha anche curato, con Nicholas Warren, un libro di saggi su George Eliot. È stata docente senior di inglese presso l'University College dal 1972 al 1983.

Nel 1999 la scrittrice è stata nominata Dama dell'Impero britannico nel 1999 per i suoi contributi alla letteratura inglese contemporanea.

Il suo romanzo Il libro dei bambini (2009), basato sulla vita della famosa autrice di libri per bambini E. Nesbit, incorpora le fiabe nel commento sociale sui movimenti utopici britannici dell'inizio del XX secolo. È stato selezionato per il Booker Prize nel 2009 e ha ricevuto il James Tait Black Prize nel 2010.

Quando aveva circa 80 anni, Byatt sentiva di aver realizzato molto semplicemente diventando una scrittrice.

"Penso di essermi sentita molto fortunata per gran parte della mia vita, perché mi aspettavo di non poter scrivere libri - ha detto in un'intervista del 2016 -. E non ho mai voluto fare nient'altro".


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