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Leone XIV: alcune riflessioni sull’avvio del pontificato. Intervista a Giancarla Codrignani

Leone XIV: alcune riflessioni sull’avvio del pontificato. Intervista a Giancarla Codrignani

Sinora non ha pronunciato la parola ‘donna’…

Giovedi, 15/05/2025 - “La parola donna non è apparsa in nessuna degli interventi di Papa Leone XIV ed un qualcosa che va analizzato a parte”. Inizia così la conversazione con Giancarla Codrignani, riflettendo sui molti aspetti che potranno caratterizzare il nuovo Pontificato. Dunque prima di ragionare sul tema del femminile, inquadra i cambiamenti nel contesto generale della Chiesa che ha lasciato Papa Francesco. “Era necessario un superamento delle divisioni poiché le opposizioni a Bergoglio erano molto forti da parte della destra e dei tradizionalisti che lo accusavano di eresia e apostasia. Ora vediamo che, a partire dall’abbigliamento, ha ripristinato l’immagine dell’autorità del papato: è una scelta che avrà effetti positivi nella ricomposizione interna. Il discorso della pace ‘disarmata e disarmante’ è una presa di posizione che non lo pone in sintonia con i trumpiani e che è in qualche modo un programma, quindi ci possiamo fidare.
Un punto problematico riguarda i giovani, che abbiamo visto numerosi seguire i funerali di Francesco testimoniando il bisogno di una spiritualità che non corrisponde per tutti al credo religioso”.
Andando sul tema delle donne, Codrignani sottolinea l’importanza di alcune scelte importanti che devono essere ben comprese e che anche un giornalismo non superficiale potrebbe maggiormente raccontare.
“Non è un dettaglio che Simona Brambilla sia stata nominata da Francesco Prefetta del Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, prima donna a ricoprire questo ruolo in Vaticano: è una scelta che la pone pienamente dentro la gerarchia alta.
Cosi come l’apostolato affidato and alcune donne; anche la possibilità di leggere (il lettorato) durante la Messa, se portato fino in fondo, porterebbe al sacerdozio femminile…..sarebbe la vera rivoluzione cui la Chiesa non è ancora pronta. Ma è uno spazio che, al momento, le donne non decidono di occupare. Il gradino inferiore sarebbe il diaconato, ma per ora neppure quello è alle viste quando invece ci sono delle riforme che potrebbero essere ‘prese’ dalle donne, se queste lo volessero”. Il parallelo con le donne in politica è praticamente automatico, poiché anche se ai vertici - come Meloni o Schlein - non si afferma un femminile capace di cambiamenti dei paradigmi. “Se le donne continuano ad essere subalterne, il patriarcato continuerà ad essere la chiave di governo del mondo e su questo piano anche nella Chiesa vedo dei problemi. Una certa influenza in questo senso l’avrà la radice culturale dell’essere agostiniano di Leone XIV, poiché è Agostino che ha immesso il senso del peccato originale e il peccato della carne”.
Un giudizio sospeso, quindi, quello di Giancarla Codrignani sul pontificato appena iniziato, nell’attesa di osservarne i messaggi alla luce di una Chiesa che dovrà continuare ad essere in cammino insieme al popolo dei credenti e non solo, nel solco del Concilio Vaticano II.
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Credo di dovere un risarcimento alle amiche che hanno avuto la pazienza di ascoltare la mia intervista in video con un mini-intervento per dire che non dobbiamo lasciar cadere dalla nostra attenzione neppure la più banale lesione al diritto delle donne di essere considerate nella loro autonomia e soggettività. Per cui: ma chi glielo ha fatto fare? il ministro Giorgetti in visita a Washington, parlando dell’interesse nazionale, ne ha definito l’importanza con l’aggettivo virile. Sarà che sono femminista, ma lui fa il ministro dell’economia e anch’io, come tutte la donne, pago le tasse. Cittadino Giorgetti con la virilità va poco lontano  nei confronti del suo elettorato. Giancarla Codrignani


 

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